Arte interattiva: nella capitale “1Metro sotto la metro”

Di Valentina Ambrosetti 5 minuti di lettura
Arte interattiva: nella capitale"1Metro sotto la metro"

Che la metro rappresenti lo spirito di una città è cosa nota, ma che sia un vero e proprio museo di arte interattiva è una novità. Torna 1Metro sotto la metro, grande mostra d’arte interattiva nella Capitale, a cura di Arianna Forte e organizzata da Fusolab 2.0 in collaborazione con Atac e Flyer.

Un progetto promosso da Cultura Rom ha vinto contestualmente l’avviso pubblico Roma 2020-2021-2022 a cura dell’Assessorato alle Attività Culturali. Dal 10 al 12 dicembre, a cura di Arianna Forte e organizzata da Fusolab 2.0 in collaborazione con Atac e Flyer. Sette opere interattive e new media art in mostra in cinque stazioni della metro C di Roma per tre giorni, dal 10 al 12 dicembre. Questi i numeri del secondo numero, l’auto centrale del progetto triennale, in cui un totale di di 20 artisti e 15 “fermate” dalla terza stazione della metropolitana della capitale parteciperanno. La mostra, completamente gratuita, è aperta dalle 15:00 alle 21:00 durante il fine settimana. Le opere si trovano nelle strutture della stazione, non limitate dai tornelli, pertanto, per partecipare all’evento, non è necessario munirsi di biglietto del Metrebus o abbonamento.

Tappe e installazioni:

  • Myrti Mixed Feelings: un’installazione interattiva dell’artista concettuale Filipe Vilas-Boas gioca poeticamente con la tecnologia di riconoscimento facciale. Ogni visitatore può creare la propria melodia modulando i toni attraverso le proprie espressioni facciali.
  • Gardenie-> “All Hail the Deepfake”: Nel suo lavoro, un giovanissimo ricercatore di arte e tecnologia, Sean Osthuisen, offre riflessioni sul concetto di “verità” nella manipolazione dei dati, nelle violazioni della privacy e nei contenuti audiovisivi in ​​Internet.
  • Teano  “Ommm”: l’artista e ricercatrice di arte digitale Patricia J. Reis utilizza la tecnologia per espandere e stimolare la percezione corporea dello spettatore attraverso una poltrona da massaggio che si attiva recitando i mantra Om e Am.
  • Teano Intelligent: L’installazione, che fa parte dell’esplorazione della relazione tra spazio virtuale e spazio fisico dell’artista dei media olandese Bram Snyders (collettivo Deframe), emette un affascinante sibilo di luce e suono quando oggetti o persone si trovano alle coordinate di la tua soglia virtuale
  • Teano  “Soluzione rapida”: l’artista e conduttore Drys Deporter propone un’installazione interattiva che offre una soluzione molto veloce ed efficace al problema che molti “social addicted” affrontano: un distributore automatico di like e followers per diventare popolare in rete Social . …
  • Pigneto  “Conversation with a Stranger” è un’installazione speciale del fonico pugliese Pierre Alfeo, creata appositamente per la seconda edizione di 1MSM. L’opera riflette l’incomunicabilità e la deindividualizzazione tipiche dei non luoghi come la metropolitana, invitando il visitatore a far parte di una conversazione aperta e condivisa tra estranei, che a sua volta genera contenuti audio metaforici.
  • S. Giovanni “Do ut das – Automatic Story Distributor”: dopo il grande successo della prima edizione, torna l’installazione Guest, ideata e realizzata appositamente per Atac dal misterioso collettivo Tamara Cheddy, che in collaborazione con I Poeti der Trullo e il suo Metro-Romanticismo, stampano una poesia in cambio di ogni Bit utilizzato, che viene inserito in quello che sembra uno speciale distributore automatico.

“Le opere di questa seconda edizione, ognuna dal proprio punto di vista, presentano spunti critici – ironici, poetici, intimi o giocosi – sul nostro rapporto con la tecnologia digitale, entrata a far parte della nostra quotidianità in modo ancora più intimo e strutturale. In questo particolare e difficile periodo storico”, afferma Arianna Forte, curatrice della mostra “1Metro sotto la metro”.

È un’esperienza immersiva pensata per coinvolgere un pubblico “di passaggio” che diventa finalmente protagonista di uno spazio che viene distrattamente attraversato ogni giorno ma mai realmente vissuto. Così, le stazioni della metro C diventano porte ingombranti, e le opere in mostra diventano passaggi che conducono a nuovi punti di vista del mondo e nuove fermate dell’immaginazione.

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