Autunno: la stagione della cadute delle foglie va gestita con attività fisica e contatto con la natura

Di Redazione Fn24

Se nel precedente articolo abbiamo parlato di sana alimentazione in autunno, in questo ci concentreremo sull’importanza del sonno per reagire al mal d’autunno qui ci concentreremo sulle altre attività da intraprendere per vivere al meglio la stagione della cadute delle foglie che arreca stanchezza e un po’ di pigrizia

L’attività fisica e le nostre abitudini quotidiane giocano un ruolo molto importante per la salute: avere un orario sufficientemente regolare per andare a letto e svegliarsi la mattina, non addormentarsi in posti diversi dal letto, non dormire durante il giorno. Soprattutto se si dorme a lungo in un ambiente con la giusta temperatura e illuminazione, evitare di notte alcol, nicotina e stimolanti come la caffeina è fondamentale per mantenere un sonno sano. Si consiglia di evitare l’uso di dispositivi elettronici (pc, tablet e telefoni cellulari) prima di andare a letto perché ci stimola emotivamente e perché i nostri occhi sono esposti alla luce artificiale che altera la produzione di melatonina, il principale meccanismo che regola l’alternanza di veglia e sonno.

Si consiglia di fare attività fisica e sportiva di notte. Secondo alcuni studi è consigliabile evitare un’attività fisica faticosa durante la notte, pur avendo un effetto benefico sul sonno, occorre prediligere quella svolta di giorno, magari all’aperto, fisiologicamente esposta ai raggi solari. La vita può essere monitorata con tracker e orologi sanitari che analizzano e oggettivano le nostre attività quotidiane, le nostre abitudini e possono anche darci una valutazione della qualità del sonno, notte dopo notte. Occorre cercare di vivere il più possibile il contatto con la natura come a d esempio  un’immersione sensoriale nel bosco, magari con degli esperti anche di stile di vita olistico, che si potrebbe vivere nel fine settimana. I benefici della “terapia forestale” (ovvero  trascorrere almeno 20 minuti al giorno a contatto con la natura)  sono stati recentemente riconosciuti dall’Onu (Fao e Unep) anche nell’ambito della ripresa della vita messa a dura prova dalla pandemia, sostenendo tra l’altro che stare in foresta o nei parchi alberati offre una miriade di benefici per la salute umana, fisica, mentale e spirituale.

 

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