(Money.it) Con la chiusura delle scuole per le famiglie dove entrambi i genitori lavorano si pone il problema della cura dei figli: fortunatamente, visto il proliferare dei centri estivi registrato negli ultimi anni, le opportunità non mancano anche se i costi in alcuni casi potrebbero essere proibitivi.
Ecco quindi che si cerca una possibilità per recuperare almeno una parte della spesa sostenuta per il centro estivo, come potrebbe essere – ma solo in determinate circostanze – quella offerta dal bonus nido.
Come già abbiamo avuto modo di spiegare, oggi non esiste un vero e proprio bonus per centri estivi: l’unica misura in vigore è quella riservata a figli di dipendenti (o ex) della Pubblica amministrazione, per la quale però è scaduto il termine di presentazione della domanda.
Ecco quindi che il bonus nido sembra essere l’unico appiglio possibile, fermo restando che tale misura è riservata ai figli di età inferiore ai 3 anni.
Bonus nido per i centri estivi? Non proprio
I centri estivi, conosciuti anche come soggiorni vacanza, costituiscono quella gamma di servizi – curati da soggetti pubblici o privati – intesi a organizzare il tempo libero dei bambini e dei ragazzi in esperienze di vita comunitaria,
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