Busta paga più alta, fondo sovrano italiano e stop ai bonus: il piano di Meloni per rilanciare l’economia

Di Redazione Fn24
Wall Street

(Money.it) Il primo provvedimento riguarderà gli stipendi e arriverà con il decreto sul taglio del cuneo fiscale atteso il primo maggio. Poi i dossier economici da affrontare per il governo saranno tanti: dal Pnrr al fondo sovrano nazionale per aiutare le imprese. A fare il punto sulla situazione economica a qualche settimana di distanza dall’approvazione del Def, è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista a Milano Finanza.

Per Meloni il governo ha presentato un Def “serio”, con previsioni della crescita del Pil al rialzo ma prudenti: “L’economia va meglio grazie agli interventi messi in campo sin dal suo insediamento dal governo, in primis la legge di Bilancio, al calo del prezzo delle materie prime, al rallentamento dell’inflazione e alla ripresa dei consumi, dovuta anche al clima di fiducia che si registra in Italia da quando è in carica l’attuale esecutivo”.

Per la presidente del Consiglio la crescita può proseguire da qui a fine anno, con risultati migliori del previsto. Quali sono i punti principali su cui si baserà l’azione del governo, dal punto di vista economico, nei prossimi mesi? Ecco cosa ha detto Meloni su tutti i temi principali.

Stipendi più alti, confermato taglio del cuneo

Nell’intervista Meloni ribadisce che quest’anno ci sarà un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi: “Oltre tre miliardi che vanno ad aggiungersi al taglio di tre punti percentuali già realizzato con la legge di Bilancio. Tuteliamo il potere d’acquisto delle famiglie e favoriamo la crescita salariale”. La busta paga, quindi, sarà più alta per milioni di lavoratori.

Il decreto che conterrà il taglio del cuneo fiscale è atteso in Consiglio dei ministri il primo maggio, giornata simbolica trattandosi della festa dei lavoratori. Un Cdm convocato in questa giornata particolare con una motivazione specifica: “Crediamo che i primi a dover dare


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