(Money.it) Un altro inquietante evento nella escalation verso un rischio di conflitto nucleare, che solo menti folli possono pensare. La decisione della Gran Bretagna di inviare proiettili all’uranio impoverito in Ucraina incrementa ulteriormente il rischio di conflitto globale. In verità l’uso di proiettili, tecnicamente indicati con la sigla DU, era già avvenuto nella guerra del Golfo del 1991, durante il bombardamento NATO/ONU sulla Repubblica Serba di Bosnia nel settembre 1995, sulla Jugoslavia nella primavera del 1999 e nell’attacco all’Afganistan e anche all’Iraq nel 2003. Sembra che siano stati usati anche in Somalia.
La Nuclear Regulatory Commission (NRC) definisce Uranio Impoverito (Depleted Uranium; DU) «quell’uranio nel quale la percentuale in peso dell’isotopo 235 è minore di 0,711%, propria dell’uranio naturale». Nella pratica si assume il DU con un contenuto di uranio 235, pari allo 0,2%. L’isotopo è un atomo di uno stesso elemento chimico, che differisce per la massa. Una differenza dovuta a un diverso numero di neutroni (particelle contenute nel nucleo). La materia che ci circonda è fatta di atomi costituiti da un guscio elettronico e da un nucleo. Il proiettile all’uranio impoverito deriva dal processo di arricchimento dell’uranio naturale nel quale l’isotopo 235 (è il numero di sub particelle chiamate protoni e neutroni contenute nel nucleo) viene separato dall’isotopo 238 (numero di protoni e neutroni del nucleo) con determinati procedimenti.
I reattori per produrre l’energia nucleare funzionano con uranio 235, che nella sua concentrazione naturale è inidoneo per far avvenire la reazione di fissione e generare energia. P
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