Congedo parentale in Europa: cosa cambia rispetto all’Italia

Di Valentina Ambrosetti 2 minuti di lettura
Congedo parentale

La situazione in Europa in termini di congedo parentale è molto diversificata. Ogni paese dell’Unione Europea ha adottato le proprie leggi e regolamenti in materia, quindi ci sono differenze significative tra i vari paesi.

Le direttive europee rappresentano un quadro generale di riferimento, ma non impongono regole specifiche per il congedo parentale. La direttiva più importante in questo settore è la Direttiva del Consiglio dell’Unione Europea 2010/18/UE, che stabilisce il congedo parentale di almeno quattro mesi retribuito al 100% del salario o del sussidio equivalente.

Tuttavia, la direttiva lascia agli Stati membri la libertà di stabilire le condizioni specifiche del congedo parentale, come il numero di mesi, l’importo dell’indennità e la flessibilità nell’organizzazione del congedo.

In generale, paesi come la Svezia, la Norvegia e l’Islanda sono considerati i migliori in Europa per quanto riguarda il congedo parentale. Questi paesi offrono un congedo parentale molto lungo, ben remunerato e condiviso tra i genitori.

Al contrario, l’Italia si trova tra i paesi con un congedo parentale meno esteso e meno generoso. Attualmente, in Italia, i genitori hanno diritto a un congedo parentale di 5 mesi, retribuito al 80% del salario, ma spesso viene utilizzato solo dalla madre.

In conclusione, la situazione del congedo parentale in Europa è varia e dipende dalle politiche di ciascun paese. È importante considerare le diverse legislazioni e gli atteggiamenti dei vari paesi per comprendere meglio la situazione italiana e cercare eventuali spunti di miglioramento.

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