(BorsaeFinanza.it) Ammar Al Khudairy, uno dei maggiori protagonisti del crollo di Credit Suisse, si è dimesso da presidente di Saudi National Bank. Le sue dichiarazioni alla vigilia del default fecero sprofondare il titolo in Borsa della banca svizzera del 24% in un giorno, creando le condizioni per un intervento di emergenza da parte delle autorità di regolamentazione, che poi si è tradotto nella fusione con UBS.
Al Khudairy disse a metà marzo che la SNB non avrebbe più investito nell’istituto di credito con sede a Zurigo, smentendo quanto sostenuto in occasione dell’ultimo aumento di capitale da 4 miliardi di franchi. All’epoca la banca saudita partecipò alla ricapitalizzazione acquistando una quota del 9,88%, ma mise in gioco la possibilità di un ulteriore shopping delle azioni fino a 1,5 miliardi di franchi. Poi la chiusura totale, con l’epilogo di Credit Suisse che è sotto gli occhi di tutti.
Credit Suisse: Finma valuta azioni di responsabilità
Intanto Finma, l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari che aveva ordinato l’annullamento di 16 miliardi di franchi di obbligazioni AT1, sta valutando azioni di responsabilità nei confronti dei vertici di Credit Suisse. “Non siamo un
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