(Money.it) Carlo Cottarelli ha annunciato negli scorsi giorni che lascerà il suo posto da parlamentare, dimettendosi dal Senato. Una decisione che deriva da una serie di motivi, a partire dal fatto che andrà a “dirigere un programma per l’educazione degli studenti delle scuole superiori, un progetto non compatibile con il lavoro in Senato”.
Cottarelli, intervistato da Money.it, ribadisce anche le altre ragioni, a partire dall’eccessiva conflittualità che si respira in Parlamento. E a questo “si aggiunge il fatto che c’è stato uno spostamento a sinistra del Pd”. Il senatore, anche se per poco, del Pd parla a lungo delle misure introdotte dal governo Meloni in campo economico e sottolinea come l’esecutivo sia stato “fortunato” ad avere a disposizione le risorse per effettuare il taglio delle tasse, finanziato comunque con “debito aggiuntivo”.
Ci sono tematiche specifiche su cui non condivide la nuova linea del Pd?
Ci sono aspetti generali che riguardano il ruolo del merito in una società, quanto deve pesare l’equilibrio delle possibilità rispetto ai risultati, ma se andiamo su fattori specifici forse partirei da quelli energetici: io sul nucleare mi sono espresso in passato a favore di questa possibilità, per me i termovalorizzatori sono fondamentali, il punto è prendere una posizione chiara a favore. Ci sono state in passato diverse occasioni in cui le posizioni del Pd non mi sono piaciute moltissimo, per esempio credo che il governo ha fatto bene ad aumentare le accise sul carburante, come credo abbia fatto bene a bloccare il Superbonus. Anche sul Jobs act ero a favore dell’estensione dei voucher criticata dal Pd.
Cosa si aspetta per la crescita dell’Italia nei prossimi mesi?
In assenza di uno shock, che ci può sempre essere, le prospettive sono abbastanza buone. Questo livello di tassi di interesse non è particolarmente elevato. Al netto dell’inflazione attesa, i tassi sono vicini a zero o ancora negativi, quindi probabilmente le banche centrali li aumenteranno ancora un po’, ma finora sono state prudenti. Poi lo stesso governo dice che ci sarà un rallentamento rispetto al primo trimestre: per avere una crescita
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