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Diritto di abitazione: cos’è, chi ne ha diritto e quando viene meno

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(Money.it) Il diritto di abitazione viene spesso nominato in caso di decesso di uno dei coniugi, ma si tratta di una semplificazione molto riduttiva. Il diritto di abitazione può infatti costituirsi anche nei confronti di persone diverse dal coniuge, dato che la legge non è restrittiva su questo punto. Su altre questioni, invece, bisogna attenersi scrupolosamente ai dettami del Codice civile e in particolare rispettare i limiti che impone il godimento di questo diritto.

Cos’è il diritto di abitazione?

Il diritto di abitazione fa parte dei diritti reali minori, così come il diritto d’uso con il quale peraltro condivide alcune somiglianze. La differenza principale fra i due, tuttavia, consiste nel fatto che il titolare del diritto d’uso può godere dei frutti dell’immobile, possibilità del tutto esclusa per il diritto di abitazione.

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Quest’ultimo, infatti, consente al titolare di abitare nell’immobile o in una sua parte, insieme agli altri aventi diritto, ma senza poter utilizzare l’abitazione in modo diverso. Chi è titolare del diritto di abitazione su una casa può soltanto viverci e non può, invece, adibirla a uso professionale o concederla in locazione. In particolare, il diritto di abitazione è limitato ai bisogni del titolare e della sua famiglia. Il diritto, comunque, comprende l’utilizzo degli accessori e delle pertinenze dell’immobile.

In ogni caso il diritto di abitazione è completamente gratuito, anche se il titolare è ten

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