Dove investire quando i tassi di interesse sono alti

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Dal 2022 i tassi di interesse hanno subito un significativo incremento, causando non pochi problemi a chi cerca di investire i propri risparmi. In questa situazione, molti si domandano dove investire quando i tassi di interesse sono alti.

Innanzitutto, è importante capire che un tasso di interesse elevato può essere una buona notizia per chi ha risparmi da investire, poiché rende più redditizie le opportunità di investimento. Tuttavia, bisogna anche fare attenzione alle possibili conseguenze negative che un tasso di interesse elevato può avere sulle attività economiche, innescando una recessione dell’economia con pesanti conseguenze sulla componente azionaria degli investimenti e in misura marginale su quella obbligazionaria.

In ogni caso, prima di decidere dove investire i propri risparmi, è importante proteggersi dall’inflazione e valutare attentamente profilo di rischio ed esigenze finanziarie. Inoltre, è sempre consigliabile consultare un esperto del settore, che possa fornire consigli e indicazioni personalizzate sulla base della propria situazione finanziaria.

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le diverse opportunità di investimento da valutare quando i tassi di interesse sono alti.

Relazione tra tassi di interesse e inflazione

Prima di elencare i modi migliori per investire con alti tassi di interesse, spieghiamo qual è la relazione tra tassi di interesse e inflazione.

I tassi di interesse sono lo strumento delle banche centrali per controllare il costo del denaro. Quando i costi del prestito sono bassi, le persone e le imprese tendono a spendere di più, generando inflazione. Per limitarla le banche centrali aumentano i tassi di interesse in modo da incentivare il risparmio. Ma una stretta monetaria troppo severa rischia di mandare in sofferenza l’economia.

Questo è quanto accaduto negli ultimi anni con l’immissione nell’economia di liquidità a costo zero a seguito delle politiche anti-Covid. Per tentare di ridimensionare l’inflazione che si è generata da queste politiche, le banche centrali hanno aumentato i tassi di interesse. Solo una recessione più profonda del previsto potrebbe indurre Fed e Bce a invertire la marcia e tagliare il costo del denaro.

Sebbene ora l’aumento dei prezzi stia rallentando, è ancora presto per capire se il trend dell’inflazione è davvero in discesa e se le banche centrali allenteranno la stretta monetaria e abbasseranno i tassi d’interesse dopo gli ultimi rialzi aggressivi. Il 14 dicembre la Fed ha annunciato un nuovo rialzo dei tassi di 50 punti base, portandoli al 4,25%-4,50%, e ipotizzato un paio di ulteriori rialzi (di 25 punti base) a marzo e maggio, che porteranno il tasso effettivo dei fondi sopra al 5%. La Bce ha già ribadito che in marzo ci sarà un nuovo aumento dei tassi di 50 punti precisando che l’inflazione è tuttora alta in Europa e il tasso terminale potrebbe toccare il picco del 3,50%.

Perché i tassi resteranno alti nel 2023

La maggior parte degli esperti ritiene che l’inflazione scenderà in modo significativo in primavera/estate ma non finirà nel 2023.

Michael Burry, il noto finanziere che predisse la crisi dei mutui subprime del 2009, crede che il mondo stia andando verso un’iperinflazione causata dall’immissione di liquidità nel periodo pandem


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