Fagioli: non rinunciarci in estate ma usali come piatto unico per saporite insalate

Di Valentina Ambrosetti 2 minuti di lettura
Wall Street

Sono sazianti, aiutano a regolare i livelli di zucchero nel sangue e grassi e sono una buona alternativa alla carne

A causa dell’alto contenuto di fibre, soprattutto solubili, i fagioli rallentano l’assorbimento di carboidrati e colesterolo: questo elimina il rischio di picchi glicemici, utile anche per i diabetici. Un chilo di fagioli secchi contiene 291 calorie, che scende a 133 per i fagioli freschi. Attenzione ai fagioli in scatola, che sono anche meno calorici (91 kcal) ma più ricchi di sodio.

Come altri legumi, anche i fagioli sono ricchi di lecitina, la cui proprietà è quella di aiutare a emulsionare i grassi, prevenendone l’accumulo nel sangue, riducendo il colesterolo e mantenendo la salute del cuore.

Bisogna anche ricordare l’alto contenuto proteico, il cui valore biologico aumenta se i fagioli vengono abbinati ai cereali: in questo modo si ottengono proteine ​​la cui qualità è molto vicina a quella di un piatto di carne o uova. I fagioli non contengono glutine, quindi sono adatti anche a chi soffre di celiachia.

I fagioli contengono le vitamine A e C, che rafforzano il sistema immunitario, e la vitamina B3, essenziale per il sistema nervoso. Non mancano gli antiossidanti come gli antociani e gli isoflavoni, estrogeni vegetali pensati per compensare gli squilibri ormonali legati alla menopausa. Sono inoltre una miniera di minerali come il potassio, un ottimo alleato per il controllo della pressione sanguigna: 100 g ne contengono 1445 mg.

I fagioli possono causare gonfiore a causa di alcuni zuccheri che sono difficili da metabolizzare e si legano alla flora batterica provocando fermentazione e quindi gas.

Per questo è necessario metterli a bagno, lavarli più volte, farli bollire molto bene e a lungo per ridurre la presenza di questi zuccheri. È anche utile lessarli con erbe o spezie per renderli più digeribili. In ogni caso, dovrebbero essere usati con cautela da chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile.

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