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Economia

Fed, ma anche BoE ed SNB: ecco cosa aspettarsi

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(BorsaeFinanza.it) Le Banche centrali continuano a essere protagoniste sui mercati finanziari. Tra stasera e domani arriveranno le decisioni sul livello dei tassi di interesse di Fed, BoE e SNB. Nei giorni scorsi sono state in particolare la Federal Reserve e la Swiss National Bank a intervenire per evitare un allargamento della crisi bancaria che ha travolto Silicon Valley Bank, Signature Bank e il Credit Suisse. Ora però bisogna tornare a occuparsi anche dell’inflazione, un nemico ancora da sconfiggere come continuano a ribadire i banchieri centrali. E come confermato dai dati sui prezzi al consumo diffusi oggi dall’Ufficio nazionale di statistica in Gran Bretagna:

  • Inflazione headline febbraio congiunturale: +1,1% da -0,6%, attese a +0,6%;
  • Inflazione headline febbraio tendenziale: +10,4% da +9,9%, attese a +10,1%;
  • Inflazione core febbraio, congiunturale: +1,2% da -0,9%, attese a +0,8%;
  • Inflazione core febbraio, tendenziale: +6,2% da +5,8%, attese a +5,7%.

Fed: rialzo dello 0,25%, ma dopo?

Gli analisti di mercati hanno pochi dubbi su quello che deciderà la Federal Reserve stasera alle 19:00 italiane. Secondo oltre l’80% del consensus raccolto dal CME FedWatch Tool i tassi di interesse verranno rialzati dello 0,25%. Una mossa a metà strada tra le attese che fino a tre settimane fa prevedevano un rialzo di mezzo punto percentuale e le stime di immobilità di una minoranza di analisti.

La possibilità che la Fed lasci i tassi invariati non è esclusa ma viene ritenuta una mossa pericolosa. Potrebbe infatti dare due segnali sbagliati. Il primo, che la Banca centrale è ancora molto preoccupata per la situazione nel settore bancario, il secondo sarebbe un indebolimento sul fronte della lotta all’inflazione. “L’attenzione sarà oggi principalmente rivolta alle indicazioni della Fed sulle mosse future – commenta Gabriel Debach, analista di mercato di eToro – mentre gli investitori si aspettano un rialzo di 25 punti base e pronosticano un bis nella riunione di maggio”. Prudenza quindi, ma non arrendevolezza.

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Anche per Filippo Diodovich, senior market stategist di IG Italia i tassi verranno alzati dello 0,25% oggi e i toni della Fed saranno “dovish” sia nelle proiezioni economiche che nel grafico dotplot che raccoglie le aspettative dei membri del FOMC in merito al livello dei tassi di interesse a fine anno. “Il processo di rialzo dei tassi di interesse portato avanti dalla Federal Reserve da marzo 2022 ha cominciato a rompere qualcosa nel delicato equilibrio del sistema finanziario – spiega Diodovich – e non può continuare a premere il piede sull’acceleratore dei tassi. A nostro avviso la FED non farà mosse avventate (tagliare i tassi di interesse o rialzarli di 50 pb) ma mostrerà una prefere


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