Frutta secca: ottima per la salute ma superando le dosi giornaliere raccomandate rischia di far ingrassare

Di Barbara Molisano 4 minuti di lettura
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito la frutta secca nell’elenco dei prodotti consigliati per una dieta sana. La frutta secca va consumata cruda e nelle giuste quantità:  la dose consigliata è di circa 20 grammi al giorno.

Molte volte però lo consumiamo nel modo sbagliato: quando ad esempio lo mangiamo a spuntino, non possiamo sfruttarne appieno le potenzialità.

Inoltre, è importante scegliere frutta secca di qualità che non sia stata lavorata, fritta, salata o ricoperta di zucchero e/o aromi. Il calore, infatti, danneggia i grassi in esso contenuti, pregiudicandone la qualità e la biodisponibilità a livello intestinale.

La frutta secca ha molti preziosi benefici per il tuo organismo, ecco perché è importante inserirla nella tua dieta quotidiana.  Tuttavia, un consumo moderato è raccomandato sia per chi non è a dieta che per chi è a dieta. Occorre mangiare una piccola porzione di frutta secca come arachidi, mandorle, noci, nocciole, pinoli, pistacchi o anacardi ogni giorno.  Può essere molto utile, poiché sono una fonte di nutrienti essenziali per la dieta quotidiana. Alte concentrazioni di proteine ​​(fino al 20%), minerali, acidi grassi e aminoacidi lo rendono assolutamente essenziale. L’assunzione giornaliera dovrebbe essere circa 10 grammi per chi è a dieta e circa 20 grammi per chi non è a dieta.

Quindi, se sei a dieta, puoi mangiare noci come spuntino perché il loro alto contenuto di fibre sazianti le rende un ottimo alleviatore della fame da gustare a metà mattina o a metà pomeriggio.

Le mandorle sono tra i frutti con meno calorie, più proteine ​​e fibre, quindi dovrebbero essere preferite se si segue una dieta ipocalorica.

Non ci sono particolari controindicazioni all’uso delle noci, salvo casi specifici di allergie, in cui è opportuno prestare attenzione anche alla contaminazione.

In generale, un consumo eccessivo di frutta a guscio può essere dannoso per:

  • Chiunque soffra di malattie infiammatorie intestinali. Il lieve effetto lassativo, infatti, può provocare diarrea, aerofagia o irritazione. Questi sintomi possono manifestarsi anche con allergie o intolleranze alla frutta secca
  • Chi soffre di gastrite perché può essere difficile da digerire.
  • Con la gotta, la frutta secca dovrebbe essere esclusa dalla dieta. Contiene infatti purine, acidi nucleici che, in presenza di una malattia, l’organismo non è in grado di utilizzare. Ciò provoca un accumulo di acido urico nel sangue, che viene poi depositato nelle articolazioni.

Mandorle, nocciole, pinoli, così come tutta la frutta secca possono essere trasformate in farina utilizzando un frullatore domestico (la farina di mandorle e altro ora si trovano in molti negozi di prodotti biologici): la farina può essere utilizzata come base. per i dolci al posto della farina “00”.

La produzione di farina di noci permette la preparazione di dolci a basso contenuto di carboidrati: così le persone diabetiche possono gustare un dolce senza correre il rischio di sbalzi glicemia.

 

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