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Economia

Fusioni e acquisizioni: cosa sono e perché si fanno

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(BorsaeFinanza.it) Il 2022 non è stato un anno molto prolifico per le fusioni e acquisizioni, conosciute notoriamente con il termine Merger & Acquisition, Da qui il termine M&A. L’inflazione galoppante ha costretto le più grandi Banche centrali del mondo ad alzare i tassi d’interesse, determinando un calo delle quotazioni nei mercati azionari. A creare scompiglio hanno contribuito anche altri fattori, come la guerra Russia-Ucraina, la crisi energetica e il blocco delle attività in Cina per via del Covid-19. Tutto ciò ha scoraggiato le aziende ad aggregarsi, le quali hanno preferito aspettare momenti di minore agitazione per i mercati.

Nei primi mesi dell’anno in corso sembra che ci sia un certo risveglio, sulla speranza che l’inflazione retroceda e i tassi d’interesse smettano di correre. Ma cosa sono in realtà le fusioni e acquisizioni, e qual è il motivo per cui due o più società decidono di effettuare queste operazioni di finanza straordinaria? Ecco una guida che illustra tutto quello che occorre sapere.

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Fusioni e acquisizioni: definizione, caratteristiche e funzionamento

La fusione e acquisizione consiste in un’operazione dove due o più aziende si mettono insieme modificandone l’assetto proprietario. Con la fusione più società si unificano creandone una sola; con l’acquisizione vi un’azienda compra le azioni di un’altra società target. Nella realtà, l’acquisizione precede in pratica la fusione.

I motivi per cui si effettuano le fusioni e acquisizioni sono diversi. Uno sta nell’intento di rendere le realtà oggetto della transazione più competitive sul mercato. In secondo luogo si cerca una diversificazione del business operando in più settori. Un terzo motivo è da ricondurre ai benefici fiscali che possono derivare dalla compensazione degli utili di una società con le perdite dell’altra. In definitiva, l’obiettivo è quello di creare valore.

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Le fusioni e acquisizioni seguono una fase preliminare dove viene effettuata un’analisi della situazione, identificando l’azienda target e lanciando una manifestazione d’interesse, seguita da un’offerta non vincolante e una lettera d’intenti per regolamentare le trattative. La fase successiva è quella della due diligence, che serve per ottenere le informazioni necessarie sullo stato di salute dell’a


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