Giappone lascia giù tassi di interesse nonostante l’aumento dell’inflazione, perché?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Di tutte le economie sviluppate, Giappone è la più ambigua quando si tratta di politiche monetarie. Oggi, il governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda ha dichiarato un cambiamento nel loro approccio.

Dal 2016, la Banca del Giappone ha collegato tassi di interesse con obbligazioni a lungo termine, al fine di stabilizzare la liquidità sia per i mercati che per gli investitori stranieri. Il controllo della curva dei rendimenti (YCC) è il sistema messo in atto dalla BOJ per controllare entrambi i rendimenti.

Fino ad oggi, lo YCC ha consentito una differenza dello 0,25% nei rendimenti delle obbligazioni a lungo termine rispetto ai tassi di interesse. Venerdì, Ueda ha deciso di aumentare l’YCC a 0.5%.

La Banca del Giappone si rifiuta di aumentare i tassi di interesse, consentendo all’inflazione di salire lentamente man mano che supera l’obiettivo del 2%. Al momento, l’inflazione core del Giappone è al 3,3%.

L’inflazione giapponese non è così alta come nelle altre nazioni del G7. Negli Stati Uniti, l’inflazione di fondo si attesta al 4,87%, nel Regno Unito al 6,9% e nell’Unione Europea al 7,7%.

In effetti, la Federal Reserve americana, la Banca d’Inghilterra e la Banca centrale europea hanno alzato violentemente i tassi di interesse. Quest


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