Guida alla pensione di reversibilità: (cosa è e a chi spetta) – 1 parte

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
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Parliamo di pensione di reversibilità e soprattutto di chi sono i beneficiari  e dei requisiti

La pensione di reversibilità è una pensione riconosciuta in caso di morte di un pensionato (pensione ai superstiti) o di un assicurato (pensione indiretta) a favore dei parenti superstiti. La reversibilità del coniuge superstite si verifica anche in caso di separazione dei coniugi, ma se c’è un’accusa, questa si applica solo se il giudice ha riconosciuto il diritto agli alimenti. La pensione di reversibilità è pari alla percentuale della pensione di decesso (cedente).

Chi sono i beneficiari?

  • Pertanto, il coniuge o la persona coniugata civilmente ha diritto a percepire una pensione di reversibilità, anche se divorziato, purché titolare dell’assegno di divorzio, non si sia risposato o non abbia contratto il rapporto assicurativo del defunto prima della sentenza di divorzio. Nel caso in cui il defunto si sposi dopo il divorzio, gli onorari dovuti al coniuge superstite e al coniuge divorziato sono stabiliti con sentenza del tribunale.
  • Figli disabili e a carico dei genitori al momento del decesso, indipendentemente dalla loro età;
  • Figli maggiorenni a carico dei genitori al momento del decesso, che non lavorano, non frequentano scuole o corsi di formazione professionale assimilabili ai corsi scolastici, entro i 21 anni
  • I figli maggiorenni che sono a carico dei genitori al momento del decesso non lavorano, studiano all’università, entro la durata legale del corso di studi e non oltre i 26 anni. Nota Bene Gli studenti hanno diritto alla pensione di reversibilità, anche se svolgono un lavoro per il quale percepiscono un modesto reddito annuo, che non supera un importo pari alla pensione minima del lavoratore maggiorata del 30% adeguata al periodo in cui viene svolta l’attività (in assenza del coniuge e dei figli aventi diritto) che al momento del decesso del cedente hanno compiuto i 65 anni di età, non hanno diritto alla pensione e sono a carico del lavoratore deceduto;
  • I fratelli e le sorelle non coniugati (in assenza del coniuge e dei figli aventi diritto) che al momento del decesso del cedente non possono lavorare, sono a carico del defunto e non sono titolari di pensione.

Requisiti
Una pensione di reversibilità indiretta e una pensione di reversibilità indiretta sono riconosciute se l’assicurato ha 15 anni di assicurazione e contributi o 5 anni di assicurazione e contributi, di cui almeno 3 anni nei cinque anni precedenti la data del decesso. In particolare, per calcolare la pensione di reversibilità di un dipendente deceduto, se non è andato in pensione, deve aver maturato 780 contributi settimanali (previsti per la pensione di vecchiaia prima Dlgs 503/92) oppure almeno 260 contributi settimanali di cui 156 nel 5 anni antecedenti il decesso (previsti per l’assegno ordinario di invalidità).

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