Guida alle esigenze dei lavoratori: uno su due non vuole un orario fisso

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
lavoratore su due non vuole un orario fisso

I lavoratori chiedono ai loro datori di lavoro di passare da un’emergenza legata alla pandemia a una nuova era delle relazioni di lavoro

Occorre secondo i lavoratori di tutto il mondo dare  priorità alla flessibilità e a fattori come la fiducia, lo scopo aziendale e il benessere. La pandemia ha accelerato il cambiamento, contribuendo a mettere il benessere delle persone al centro dell’attenzione sia in Italia che nel mondo. Fattore del mercato del lavoro odierno o mancanza di talenti: nel nostro Paese i datori di lavoro prevedono un aumento delle assunzioni del +23% nel terzo trimestre di quest’anno, ma questo dato contrasta con la crescente difficoltà di reperire i talenti necessari, come riportato da quasi tre su quattro aziende. In questo contesto, l’attenzione ai bisogni e alle richieste delle persone, dentro e fuori il posto di lavoro dei leader aziendali, è fondamentale per trattenere i migliori talenti, attrarne di nuovi e crescere con loro.

Un’indagine su oltre 5.000 lavoratori in cinque paesi

È quanto emerge da un nuovo studio di ManpowerGroup, multinazionale leader nelle soluzioni innovative per la forza lavoro, e Thrive, società fondata da Arianna Huffington e leader nelle soluzioni tecnologiche per il cambiamento del comportamento. “What Workers Want: From Research to Implementation at Work”, parte della serie di studi What Workers Want di ManpowerGroup, si basa su un’indagine su oltre 5.000 lavoratori in cinque paesi, di cui oltre un migliaio in Italia, e ha rilevato che quasi tutti gli italiani i lavoratori (96%) considerano la flessibilità importante.

Cambia la natura di questa flessibilità

In questo momento le persone chiedono flessibilità in base alle proprie esigenze: il 51% vuole scegliere quando iniziare e quando terminare il lavoro e il 17% è disposto a rinunciare alla paga giornaliera per lavorare quattro giorni a settimana per raggiungere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata . I risultati mostrano anche che il ruolo dei leader sta cambiando man mano che la fiducia e i valori condivisi diventano più importanti e i lavoratori sono disposti ad andarsene se non si sentono adeguatamente supportati.

La fiducia è un fattore chiave

Secondo il sondaggio, la fiducia è un fattore chiave per una forza lavoro sana e felice. La fiducia nei colleghi è considerata importante dall’82% dei lavoratori italiani, seconda solo a retribuzione equa (88%) e condizioni di lavoro sicure (87%), mentre la fiducia nei dirigenti è considerata un requisito necessario da oltre due terzi degli intervistati (69 %). Inoltre, le persone vogliono lavorare per aziende con cui condividono valori e convinzioni (69%), mentre il 73% cerca un significato personale nel proprio lavoro quotidiano.

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