Il cibo come sfogo: quando la psicologia ci aiuta a tavola

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura
Wall Street

A  volte si può mangiare anche solo per noia, oppure per sfuggire ad una situazione di disagio. Può essere usato come consolazione, purché abbia ma diventa un problema quando incide sulla salute fisica o sull’equilibrio psicologico.

Quando il cibo diventa un circolo vizioso occorre uscirne e non usare il cibo come rifugio in cui mangiare di più di quanto occorre e scegliendo alimenti poco salutari, ricchi di grassi e zuccheri. L’abuso di cibo genera un aumento di peso ed é un pericolo per la tua salute: è dimostrato, infatti, che se il tuo BMI (indice di massa corporea), uno dei principali Indicatori di sovrappeso e obesità, è al di sopra di un certo valore (altri 25) , sarai più esposto al rischio di patologia del sistema cardiovascolare, disordini metabolici e diabete. È importante seguire una dieta sana per evitare di mangiare troppo e per mantenere lo standard di peso.

Stress, rabbia, tristezza: tante emozioni possono spingerti verso il baratro del troppo cibo. Questo atteggiamento, piuttosto comune, viene chiamato fame nervosa perché ti porta mangiare per soddisfare un bisogno psicologico, non per vera e propria fame. Alla base della fame nervosa ci sono meccanismi psichici che fanno si che, in una situazione di stress emotivo, il tuo cervello cerchi istintivamente il cibo per riempire un vuoto o trovare consolazione.

Ma quando si aumenta di peso aumenta anche la frustrazione che può minare all’autostima e portarti a cedere in un circolo vizioso dà cui è difficile uscire. Occorre tanta forza di volontà per riuscire a spezzare questo meccanismo e per abbattere un disagio emotivo, una sofferenza, una frustrazione.  Quando si presenta l’evento che scatena il bisogno di cibo, prova a spostare la tua attenzione altrove. Bastano 5-6 minuti per distrarsi dal pensiero del cibo: una telefonata a un’amica, una passeggiata, la lettura di un libro, è utile preparare un elenco di attività che possono essere utilizzate per distrarsi dalla fame nervosa.

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