Il colosso Stellantis fa marcia indietro: nuova denominazione per Alfa Romeo Milano

Di Stefano Trevisan 2 minuti di lettura
Italia

Il CEO del marchio Alfa Romeo, Jean Philippe Imparato, durante una tavola rotonda aperta alla stampa di settore, ha comunicato la decisione del cambio di nome da Alfa Romeo Milano ad Alfa Romeo Junior. La motivazione di questo retrofront è stata spiegata come un modo per evitare uno scontro con il governo italiano.

I dettagli del caso

Il caso è nato dopo le affermazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo il quale l’utilizzo del nome Milano per la vettura prodotta in Polonia avrebbe fornito informazioni fuorvianti sulle vere origini del veicolo. Questo ha portato alla decisione di cambiare il nome del modello, nonostante la presentazione iniziale a Milano fosse stata un grande successo.

Imparato ha dichiarato che la scelta del nome Junior era naturale, poiché era un nome legato alla storia del marchio e molto apprezzato sia dal team che dal pubblico. Questo passo indietro, benché insolito, è stato preso per preservare l’entusiasmo e l’interesse positivo che l’auto ha suscitato.

La reazioni

La reazione del Presidente dell’Unione Concessionari Italiani FIAT, Stefano Odorici, è stata favorevole al cambiamento di denominazione, sottolineando l’importanza di mantenere un clima positivo attorno al marchio Alfa Romeo.

Il passo indietro di Stellantis nel cambiare il nome del modello è stato giustificato come una scelta per evitare polemiche e mantenere rapporti positivi con il Governo italiano. Pur non essendo obbligati a cambiare il nome, l’azienda ha optato per un rebranding che garantisse un clima favorevole attorno alla nuova vettura.

Un possibile “pilot” nel settore automobilistico

Il caso dell’Alfa Romeo Milano, ora Junior, potrebbe aprire un precedente nel settore automobilistico, grazie alla decisione di ascoltare le critiche e adattarsi per evitare controversie. Il supporto del Ministro Urso alla scelta di cambiare il nome del modello è stato positivo, sperando che possa portare a una maggiore valorizzazione del lavoro e dell’impresa nel settore automobilistico italiano.

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