Potremmo chiamarlo “Covid-bond” in salsa italiana. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato l’emissione di un nuovo Btp Italia dedicato ai risparmiatori privati, che potrà essere proposto in più occasioni durante il 2020.
Restano confermati il calendario delle aste già reso noto a inizio anno e i programmi di emissione annunciati prima della pandemia relativi, ad esempio, all’emissione di green bond e al ritorno sul mercato del dollaro.
Ma sul fronte delle emissioni destinate al mercato retail, pensate per contribuire al finanziamento delle spese per l’emergenza sanitaria e per il rilancio dell’economia nazionale, il Mef va oltre: ha confermato, come già indicato nella prima versione delle linee guida 2020, almeno una nuova emissione del Btp Italia nelle caratteristiche già note al mercato e riparte con il lancio di un nuovo strumento dedicato ai risparmiatori privati.
Cos’è e come funziona il Covid-bond
Il Tesoro offrirà al mercato strumenti pensati per questo specifico segmento. Queste emissioni, si legge nelle linee guida del Mef, saranno incentrate su due tipologie di prodotto: il Btp Italia e un nuovo strumento di tipo nominale, particolarmente semplice e privo di meccanismi di indicizzazione, specificatamente dedicato agli investitori retail.
Le aste, che continueranno a seguire il consueto calendario, vedranno un aumento delle quantità offerte sui vari strumenti e scadenze. Il Tesoro tenderà a distribuire le emissioni aggiuntive sui vari strumenti e scadenze a disposizione, in maniera diluita nel tempo, tenendo conto di volta in volta dell’evoluzione delle condizioni di mercato. “La calibrazione dei volumi offerti al mercato continuerà ad essere tale da dare maggiore peso ai settori con migliore liquidità sul secondario e maggiore profondità di domanda”, si legge nel testo.
Obiettivo del Mef è cercare di fare in modo che il maggiore volume delle emissioni non alteri significativamente i risultati raggiunti in termini di struttura e composizione del debito, continuando a limitare l’esposizione nei confronti dei principali rischi, in particolare quello di tasso di interesse e di rifinanziamento.
Collocamenti supplementari per specialisti
Il Mef procederà anche a un incremento delle quote dei collocamenti supplementari riservati agli specialisti. Attualmente, le quote delle riaperture riservate agli specialisti sono pari al 30% per le prime tranche e al 15% per le tranche successive. Quest’ultima quota per i titoli nominali e indicizzati all’inflazione con vita residua superiore ai dieci anni può essere incrementata di un ulteriore 5%, che viene di volta in volta deciso e comunicato nell’annuncio dell’asta ordinaria.
A partire dalle aste dei titoli a medio-lungo termine tenutasi in data 31 marzo 2020, il Tesoro si riserva la facoltà di derogare questi limiti, titolo per titolo, aumentando discrezionalmente la quota delle riaperture dei titoli nominali e indicizzati all’inflazione, a prescindere dalla loro vita residua.
Nuovi benchmark
Il Tesoro potrà anche ricorrere al sindacato di collocamento per il lancio di nuovi benchmark anche su scadenze diverse rispetto a quelle tradizionalmente riservate a tale tipologia di emissione. Per questo non è esclusa la possibilità di avvalersi di questa modalità di emissione per l’introduzione di nuovi titoli con scadenza pari o inferiore ai 10 anni sia sul comparto nominale che indicizzato all’inflazione.
Infine, si prevede l’introduzione di una facility riservata agli specialisti in titoli di Stato, tramite la quale sarà possibile effettuare, nelle settimane libere dalle aste, emissioni di uno o più titoli off the run, complementari rispetto alle aste ordinarie, o mediante la tradizionale modalità d’asta presso la Banca d’Italia o attraverso una piattaforma telematica dedicata del mercato regolamentato all’ingrosso di titoli di Stato.
Articolo originale di Quifinanza.it.