Il Nobel Giorgio Parisi parla ai Lincei

Di Antonia De La Vega 4 minuti di lettura

Le parole del Nobel  Parisi che fanno interrogare sulla forza, sul coraggio e sull’accettazione: “Negare la complessità è l’essenza della tirannia” e “la perdita della complessità è pericolosa”

Giorgio Parisi, insignito lo scorso anno del Nobel per la fisica, durante la lezione tenuta oggi all’Accademia dei Lincei, pronuncia parole profonde che fanno pensare e ci fanno interrogare: “Se ci guardiamo intorno, guardiamo noi stessi, gli animali, gli ecosistemi, la terra, il clima, abbiamo complessità intorno a noi. Vorrei concludere prendendo spunto da quello che scrive il mio amico Imre Kondor, asserendo che ‘la perdita della complessità è pericolosa’ e ricordare il monito attribuito al grande storico ottocentesco, Jacob Burckhardt, che ha studiato a fondo i processi politici e sociali: ‘La negazione della complessità è l’essenza della tirannia’”.

Ricordiamo che il fisico Giorgio Parisi, che si è aggiudicato il prestigioso premio per i suoi studi sui sistemi complessi e per la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria, ha condiviso il Nobel con gli scienziati Sykuro Manabe e Klaus Hasselmann a cui è stato attribuito, sempre per studi sui sistemi complessi, il 50% del Premio Nobel per la “modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale”.

Il fisico Giorgio Parisi ha rilevato che: “quello che succede quando guardiamo i sistemi complessi reali, come una cellula vivente, un cervello, una società o un essere vivente completo come un animale, vediamo sempre che in questi sistemi c’è una costante competizione, ma anche una cooperazione fra un grandissimo numero di elementi che a seconda dei casi possono essere proteine, neuroni, o gli attori, le persone che compongono questa società”. 

“La parola ‘complesso’ scivola tra le mani di chi cerca di darne una definizione precisa– aggiunge Il fisico italiano – dal momento in cui la mia teoria è stata formulata, fino a quando ne è stata dimostrata la correttezza in tutti i dettagli sono passati trent’anni. E ne sarebbero passati molti di più se il fisico matematico Francesco Guerra non avesse avuto delle idee brillantissime che hanno dimostrato la correttezza di quello che avevo fatto. Se ci guardiamo intorno, guardiamo noi stessi, gli animali, gli ecosistemi, la terra, il clima, abbiamo complessità intorno a noi ha, tra l’altro, rilevato lo scienziato linceo. Parisi ha anche argomentato che “questi sistemi non sono mai in equilibrio, ma tuttavia oscillano e fluttuano attorno a un qualche stato definito di equilibrio. Per esempio, un cane che dorme, si sveglia, corre: fa azioni completamente diverse ma rimane in qualche modo un essere vivente. In questa situazione lo stato è flessibile, malleabile, è capace di adattarsi ai cambiamenti nell’ambiente attraverso la transizione tra vari stati possibili senza in questo modo perdere l’identità: in altre parole noi dormiamo, ci svegliamo e non cambiamo identità”.

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