(Money.it) Molti cittadini che a inizio anno hanno presentato l’Isee ordinario, in seguito hanno presentato anche quello corrente. E considerando che, solitamente, l’Isee ordinario si presenta entro la fine di gennaio, l’isee corrente in corso di validità potrebbe aver bisogno di essere rinnovato.
Il rischio potrebbe essere, infatti, quello di trovarsi, a breve, con una attestazione Isee corrente non più valida e in questo caso eventuali agevolazioni di cui si beneficia si baserebbero solo sull’Isee ordinario (che potrebbe comportare un diritto di importo minore). Proprio per questo cerchiamo di capire come si fa l’Isee corrente e qual è la differenza con il modello Isee ordinario.
Sono due domande ricorrenti: in generale, l’Isee è quel documento che fotografa la situazione economica e patrimoniale di un nucleo familiare. La differenza tra Isee corrente e ordinario sta nel periodo preso in considerazione: il valore dell’Isee corrente riguarda gli ultimi 12 mesi, mentre quello ordinario riguarda gli ultimi due anni.
L’Isee inoltre va richiesto per accedere a tutta una serie di agevolazioni fiscali e prestazioni, per esempio dal reddito di cittadinanza al bonus prima casa per gli under 36. Tra le novità va ricordato poi l’assegno unico, il cui importo viene stabilito su vari parametri, compreso l’Isee.
Vediamo, nella guida di seguito, quali documenti servono per l’Isee corrente, come si richiede, e tutte le informazioni per orientarsi sul calcolo e sulla validità del documento, tenendo in considerazione le ultime novità.
Isee corrente: cos’è e a cosa serve
Partiamo dal concetto generale: il modello Isee fa riferimento ai redditi percepiti nel secondo anno solare precedente la Dsu (dichiarazione sostitutiva unica). Due anni però sono un lasso di tempo abbastanza lungo, durante il quale la situazione economica di un nucleo familiare può variare (quindi sia migliorare che peggiorare) per molti motivi.
Per questo motivo è possibile richiedere il modello Isee corrente, che invece fotografa la situazione di redditi e patrimoni nei 12 mesi precedenti alla Dsu, molto più aderente alla realtà del nucleo familiare.
Per accedere all’Isee corrente deve essersi verificata una delle seguenti situazioni:
- una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente;
- una variazione nei trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti Irpef;
- un cambiamento del reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25%;
- una diminuzione del patrimonio (mobiliare e/o immobiliare) del nucleo familiare di oltre il 20% rispetto a quello indicato nell’Isee ordinario (di 2 anni prima).
L’ultima condizione è una delle novità introdotte dal decreto del Ministero del Lavoro pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 25 agosto 2021.
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