La Cassazione fornisce nuove delucidazioni su licenziamenti e obbligo di reinserimento

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura
Corte di Cassazione
Sergio D’Afflitto, CC BY-SA 3.0 IT, via Wikimedia Commons

La Corte di Cassazione ha recentemente emesso una decisione che riguarda l’illegittimità del licenziamento con l’obbligo di repechage, anche in caso di offerta di un lavoro con un livello inferiore. Questa decisione è stata presa per chiarire a chi spetta dimostrare le possibilità di un diverso inserimento lavorativo.

Obbligo di repechage

L’obbligo di repechage è una normativa che obbliga l’azienda ad offrire al lavoratore licenziato la possibilità di essere reintegrato nel caso in cui si aprano dei posti di lavoro disponibili. In altre parole, se un lavoratore viene licenziato e successivamente si creano delle opportunità di lavoro all’interno dell’azienda, il datore di lavoro deve offrire al dipendente licenziato la possibilità di tornare a lavorare.

La decisione della Cassazione

La Cassazione ha stabilito che, anche nel caso in cui venga offerto al lavoratore un posto di lavoro con un livello inferiore rispetto a quello precedente, l’obbligo di repechage permane. Questo significa che il datore di lavoro deve comunque offrire al lavoratore licenziato la possibilità di essere reintegrato.

Chi deve dimostrare le possibilità di diverso inserimento?

La decisione della Cassazione ha chiarito anche a chi spetta dimostrare le possibilità di diverso inserimento lavorativo. Secondo la Corte, spetta al datore di lavoro dimostrare che non ci sono possibilità di inserimento lavorativo alternative per il dipendente licenziato. In altre parole, il datore di lavoro deve dimostrare che non esistono posti disponibili all’interno dell’azienda che possano essere offerti al lavoratore.

Per concludere

Questa decisione della Cassazione sottolinea l’importanza dell’obbligo di repechage nel caso di licenziamenti. Anche se viene offerto un lavoro con un livello inferiore, il datore di lavoro deve comunque offrire al dipendente licenziato la possibilità di essere reintegrato. Inoltre, spetta al datore di lavoro dimostrare che non ci sono alternative di inserimento lavorativo per il lavoratore licenziato. Questa decisione mira a proteggere i diritti dei lavoratori e garantire una maggiore tutela nel caso di licenziamenti.

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