La crisi cambia le nostre diete e anche il modo di preparare i cibi

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
risparmiare euro a dieta

La crisi sta colpendo il paniere della spesa e provocando cambiamenti nei consumi alimentari. A causa dell’aumento dei prezzi del cibo, più della metà degli italiani ha cambiato le proprie opzioni sia in quantità che in qualità, una condizione che colpisce maggiormente la popolazione a basso reddito.

Come stanno cambiando i consumi alimentari?

Il primo rapporto Coldiretti/Censis, “Gli italiani e il cibo in crisi e oltre”, mostra come la crisi stia condizionando il paniere della spesa.

A causa dell’aumento dei prezzi del cibo, più della metà degli italiani ha cambiato le proprie opzioni sia in quantità che in qualità, una condizione che colpisce maggiormente la popolazione a basso reddito.

Aumenta il numero delle persone bisognose

Nell’ultimo anno, il Fondo europeo di aiuto ai poveri (FEAD) ha registrato un aumento del 12% del numero di persone bisognose.

Il 47% degli italiani in generale ha ridotto la quantità di cibo che acquista, ma il rapporto evidenzia differenze legate alle condizioni sociali: per le persone con redditi alti la riduzione degli acquisti riguarda solo il 24% degli intervistati, per le persone con redditi bassi la percentuale sale al 60%.

Parlando di qualità, il 37% ha scelto il risparmio. È qui che la disparità di reddito è cruciale: 22% di reddito elevato contro il 46% di reddito basso.

Inoltre, secondo il Rapporto Coldiretti/Censis, i giovani e gli adulti tagliano le spese più degli anziani. Insieme a chi resiste tirando la cintura, ci sono tre milioni di persone che sono costrette a chiedere aiuto nelle mense oa chiedere pacchi alimentari per mangiare.

Quali prodotti sono rimasti?

Al primo posto le bevande forti, che il 44% degli italiani rifiuta insieme ai dolci (44%). Al terzo posto gli insaccati (38,7%), poco più indietro: pesce (38%) e carne (37%), omogeneizzati (31%) e pane (23%).

Gli alimenti meno colpiti sono alla base della dieta mediterranea: frutta (-16%), verdura (-12%) e pasta (-11%). La crisi ha colpito anche il modo di preparare il cibo: il 54% delle famiglie a basso reddito ha ridotto o abbandonato del tutto l’uso del forno (contro il 32% delle famiglie ad alto reddito), il 51% ha smesso di riscaldare completamente i fornelli ( contro il 25% delle famiglie). % di famiglie ad alto reddito).

Tra i vari hack di sopravvivenza c’è la richiesta di doggy bag nei ristoranti (che è anche un’ottima pratica anti-spreco per limitare gli sprechi), e molti portano in ufficio un pranzo cucinato in casa.

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