(Money.it) Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è un indicatore finanziario di estrema importanza per le banche e le istituzioni finanziarie di tutto il mondo. Il suo scopo principale è quello di valutare la capacità delle banche di far fronte alle crisi di liquidità a breve termine, garantendo la loro solvibilità e la stabilità del sistema finanziario.
Nel 2008, durante la crisi finanziaria globale, molti istituti bancari hanno riscontrato difficoltà nell’ottenere liquidità a breve termine, mettendo in serio pericolo la loro sopravvivenza e quella dell’intero sistema finanziario. In risposta a questa crisi, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (Basilea III) ha proposto l’adozione del Liquidity Coverage Ratio come uno degli strumenti per prevenire il rischio di crisi di liquidità.
Ma cosa significa esattamente LCR e come viene calcolato? In questo articolo analizzeremo in dettaglio il Liquidity Coverage Ratio, spiegando cosa significa, come viene calcolato e perché è così importante per le banche e per il sistema finanziario globale.
Cos’è il Liquidity Coverage Ratio (LCR)
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è un indicatore finanziario introdotto dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (Basilea III) con l’obiettivo di garantire la stabilità finanziaria globale, evitando il rischio di crisi di liquidità a breve termine. In sostanza, l’obiettivo dell’LCR è di assicurare che la banca abbia sufficienti assets altamente liquidi al fine di fronteggiare gli impegni dal lato delle uscite in uno scenario di stress su un orizzonte temporale di un mese. Il requisito prevede che il valore dell’LCR non sia inferiore al 100%.
Ciò significa che, in caso di una situazione di stress finanziario, la banca deve essere in grado di coprire i propri obblighi finanziari per almeno un mese, senza la necessità di vendere asset o di contrarre prestiti.
Inoltre, l’LCR impone alle banche di mantenere un portafoglio di attivi liquidi di alta qualità, come ad esempio il contante, i depositi presso le banche centrali e i titoli di Stato. Questi strumenti sono considerati meno rischiosi e più facilmente liquidabili, garantendo così una maggiore stabilità finanziaria in caso di crisi.
Come viene calcolato l’LCR
L’LCR è un indicatore finanziario complesso che viene calcolato attraverso una formula che tiene conto della quantità di liquidità di sicurezza detenuta dalle banche (High Quality Liquid Assets o HQLA) e dei loro potenziali flussi di cassa a breve termine:
LCR = Liquidità di sicurezza / Fabbisogno di liquidità netto
In particolare, la formula dell’LCR si basa sul rapporto tra la quantità di liquidità di sicurezza detenuta dalle banche e i loro flussi di cassa a breve termine, definiti come i flussi di cassa in uscita previsti durante un periodo di stress di 30 giorni.
Per calcolare l’LCR, le banche devono determinare la loro base di liquidità di sicurezza, che rappresenta la quantità di liquidità a breve termine che può essere facilmente convertita in contanti. Questa base di liquidità di sicurezza può includere depositi presso altre banche, titoli di stato di alta qualità, prestiti garantiti da attività di alta qualità, e riserve presso le banche centrali. In generale si tratta di asset facilmente liquidabili sul mercato anche in periodi di tensione, con elevata affidabilità creditizia, bassa volatilità e scarsa correlazione rispetto alle attività rischiose.
Una volta determinata la base di liquidità di sicurezza, le banche devono calcolare i loro flussi di cassa in uscita previsti durante un periodo di stress di 30 giorni. Questi flussi di cassa in uscita includono tutti i pagamenti che le banche dovrebbero effettuare durante questo periodo, come ad esempio il rimborso dei prestiti e dei depositi e l’acquisto di attività di alta qualità.
Infine, l’LCR viene calcolato dividendo la base di liquidità di sicurezza per i flussi di cassa in uscita previsti durante il periodo di stress di 30 giorni. Il risultato del calcolo è espresso in percentuale e rappresenta la capacità delle banche di far fronte a eventuali crisi di liquidità a breve termine.
Per esempio, se una banca ha 100 milioni di euro di liquidità di sicurezza e un fabbisogno di liquidità netto di 80 milioni di euro, il suo LCR sarà di 125%. Questo significa che la banca ha una quantità di liquidità disponibile pari a 1,25 volte il proprio fabbisogno di liquidità previsto in un periodo di 30 giorni di crisi.
I requisiti minimi per l’LCR
Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha stabilito dei requisiti minimi per l’LCR, al fine di garantire che le banche mantengano una quantità di liquidità di sicurezza sufficiente a far fronte a eventuali crisi di liquidità.
Le banche devono inoltre monitorare costantemente il proprio LCR e garantire che il valore sia sempre superiore al requisito minimo, al fine di evitare sanzioni e il rischio di perdere la fiducia dei propri clienti e degli investitori. In caso di un valore inferiore al requisito minimo, le banche dovranno adottare misure correttive per aumentare la loro liquidità di sicurezza, come ad es
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