Matrimoni: si riparte alla grande ma seguendo le regole

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura

Belle notizie per gli sposi del Belpaese, finalmente la strada verso l’altare sembra in discesa

Ecco le nuove direttive approvate dal governo e che saranno in vigore dal  15 Giugno. Non ci sarà un numero massimo per gli invitati, ma occorre farsi guidare del  buon senso, mantenere una  distanza di 2 metri tra i tavoli, prediligere luoghi all’aperto, indossare la mascherina, occorre conservare l’elenco degli invitati,  la loro distribuzione ai tavoli, autodichiarazioni sulla certificazione verde. Il tutto dovrà essere conservato per i 14 giorni successivi all’evento. Non è permesso il buffet,  è consentito il  servizio in modalità show cooking, distribuito dal personale di sala. Si raccomanda l’utilizzo di barriere  trasparenti per la protezione degli alimenti, garantire uno spazio di passaggio di almeno un metro per consentire il servizio del personale di sala, interporre una distanza di sicurezza tra il punto di osservazione e i  cibi di almeno due metri. Si consiglia di apporre eventuali elementi di segnaletica orizzontale che possano agevolare il rispetto del distanziamento tra persone nelle aree a buffet o bar. Si prediligono confezioni in monoporzioni. Fa eccezione a tale prescrizione il servizio a nuclei di conviventi, che potranno condividere portate di alimenti in modalità promiscua.

“Abbiamo scongiurato l’imposizione di un limite massimo e aprioristico di invitati per il comparto del wedding e delle cerimonie private. – spiega Michele Boccardi, presidente di Assoeventi, l’associazione di Confindustria dei settori Events, Luxury e Wedding. – L’unico criterio che verrà seguito, per stabilire quanti ospiti potranno essere presenti, è il distanziamento di due metri fra i tavoli. Un’altra novità importante è che non ci sarà più bisogno della presenza di un covid manager durante gli eventi privati: abbiamo così evitato un ulteriore costo per le imprese. Una struttura più grande potrà ospitare più persone di una struttura più piccola. Sembra una cosa banale e lapalissiana, ma ci siamo dovuti battere per settimane per ottenere l’applicazione di questo semplice principio di buonsenso”.

Non ci sono ancora linee guida definitive  quindi ai professionisti del settore viene chiesto di agire rapidamente. Ci auguriamo che altri nodi possano essere decisi in fretta e far riprendere in fretta un settore che vale in Italia più di 15 miliardi di euro e che fino agli esordi del 2020 era in continua crescita.

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