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Tra Microsoft e lo specialista di navigatori satellitari TomTom è stata stipulata una partnership per la creazione di un assistente vocale per i veicoli basato sull’intelligenza artificiale. In sostanza, il dispositivo permetterà di interagire in maniera del tutto naturale con il mezzo di trasporto, attraverso la comunicazione con i sistemi di infotainment, ricerca della posizione e comandi.
L’assistente vocale può essere integrato anche in altri sistemi di infotainment automobilistico. In termini pratici, l’assistente AI per le auto si integrerà perfettamente con i sistemi di bordo, offrendo un’interazione vocale più sofisticata. Grazie a questo il guidatore potrebbe fare tutto ciò che normalmente fa solo parlando e senza muovere un dito.
Attraverso il servizio OpenAI del cloud Microsoft Azure, il gigante di Redmond dà la possibilità alle aziende di sfruttare i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) dell’intelligenza artificiale. Su questo TomTom aveva puntato molto da diverso tempo. Infatti, a ottobre scorso, il direttore finanziario dell’azienda Taco Titulaer ha affermato che nella nuova tecnologia aveva investito “tempo, denaro e persone”. Al riguardo, questa estate era stato lanciato un plug-in LLM per ChatGPT – il chatbot AI (Artificial Intelligence) di OpenAI – in modo da permettere agli utenti del dispositivo di utilizzare le mappe esplorando nuovi luoghi e pianificando viaggi.
Microsoft e TomTom: partnership di lunga data
La collaborazione tra Microsoft e TomTom risale al 2016, quando le due aziende si prefissero l’obiettivo di creare nuove applicazioni basate sul cloud per portarle nei dati geografici e di navigazione. Al riguardo, sono stati abilitati nuovi servizi relativi alla geo-localizzazione fruibile direttamente su Azure.
In passato però le due società hanno avuto alcuni contrasti che hanno rischiato di sconfinare in una battaglia legale. La questione è nata da una presunta violazione reciproca di brevetti software. Alla fine la disputa si è risolta con un accordo stragiudiziale con cui TomTom garantiva al colosso americano l’utilizzo a titolo non oneroso delle licenze per l’impiego nei suoi prodotti delle tecnologie software mentre Microsoft acconsentiva
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