Obbligo vaccinale in Italia per contrastare la diffusione del coronavirus, potrebbe essere una realtà possibile? A dire un ipotetico Sì, ma solo “con indicazioni e dettagli” Franco Locatelli nel suo intervento televisivo
Franco Locatelli, invitato ieri sera a Che tempo che fa, ha risposto parlando di antivaccini, che ha infatti spiegato come è iniziata la campagna vaccinale, “con una strategia di persuasione che è diventata piuttosto diffusa e si è fatta strada nei dati su una pandemia in Italia, come spiegato dal presidente del Consiglio della Sanità e dal coordinatore del Comitato scientifico e tecnico, «i dati mostrano che non stiamo pagando il prezzo della riapertura anche se la situazione in Italia è “molto più favorevole rispetto a Regno Unito e Germania in termini di circolazione del virus”, Locatelli ha comunque lanciato un “invito alla vaccinazione”. È vero che l’86% delle persone è coperto con una dose e l’82% con due dosi, e nella fascia di età sopra i 70 anni si supera anche il 90%.
Perché i dati attuali della pandemia in Italia sono la conseguenza di un incidente, ma, come ha sottolineato, «una percentuale più alta di soggetti vaccinati, e anche perché la scoperta è stata gradualmente riaperta. E poi il mantenimento delle misure non farmacologiche, le mascherine, il lavaggio delle mani, distanziamento”.
E’ di 88.748.661 il totale delle somministrazioni di vaccino anti Covid svolte in Italia nell’ultimo periodo. Nel report dedicato ai vaccini il totale delle persone con almeno una dose è 46.466.385 ossia l’86,03 % della popolazione over 12. Sono invece 44.377.699, l’82,17 % della popolazione over 12, le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Il totale delle persone che hanno ricevuto la terza dose è di 210.960, il 24,03 % della popolazione. Sono 819.427 quelle persone oggetto di dose booster, il 27,42 % della popolazione potenzialmente oggetto di dose booster che ha ultimato il ciclo vaccinale da almeno sei mesi.