(Money.it) La proposta legislativa per la riforma del Patto di stabilità della Commissione europea arriverà mercoledì. “Siamo sulla buona strada”, assicura il vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis. Secondo il quale serve trovare un buon bilanciamento: “Da una parte fornire più flessibilità per gli Stati membri e dall’altra parte preservare trasparenza, un trattamento paritetico e punti di riferimento comuni”.
Il testo è atteso quindi per mercoledì, poi tra venerdì e sabato verrà probabilmente discusso per la prima volta dai ministri finanziari dell’Ue a Stoccolma. L’obiettivo, ambizioso ma concordato da tutti, è quello di far entrare in vigore la riforma già dal 2024.
Si ripartirà dall’accordo raggiunto dall’Ecofin, sicuramente. La linea della Commissione dovrebbe essere quella più vicina all’Italia, ma dall’altra parte c’è chi – a partire dalla Germania e dai Paesi Bassi – non vuole cedere troppo sul fronte dell’austerità. Chi la spunterà e cosa prevederà il testo della Commissione?
Riforma del Patto di stabilità, la proposta della Germania
L’accordo dell’Ecofin sembra non soddisfare la Germania che, non a caso, ha presentato una controproposta nelle scorse settimane. Per Berlino è necessario mantenere degli obblighi prefissati sulla riduzione del debito pubblico: per l’Italia vorrebbe dire un taglio da quasi 20 miliardi di euro l’anno.
Per il governo tedesco la proposta di Bruxelles non è adeguata perché non garantirebbe una riduzione
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