Pensione per chi ha 40 anni, come stanno davvero le cose

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Il governo Meloni ha preso un impegno molto importante: intervenire sulle pensioni future, salvaguardando coloro che hanno l’assegno calcolato interamente con il sistema contributivo.

Se si vuole evitare una “bomba sociale”, infatti, bisogna tutelare chi ha meno di 40 anni in quanto avendo iniziato a lavorare dopo il 1996 – data che ha segnato il passaggio dal retributivo al contributivo – rischiano di arrivare all’età della pensione avendo maturato un assegno molto basso, inadeguato per vivere, o ancora peggio di non essere neppure riusciti a raggiungere i requisiti per andarci.

Per questo motivo Giorgia Meloni ha posto in cima alla sue priorità un tema di cui da anni si parla, senza però aver mosso passi importanti in tal senso: la pensione di garanzia. Un argomento citato persino nel discorso di insediamento alla Camera dei Deputati (dove invece non ha parlato di flessibilità) a conferma che il governo intende puntarci molto distinguendosi così da chi l’ha preceduto.

Come dice il detto, però, “tra il dire e il fare…”: lo sanno bene i sindacati che proprio nella giornata di ieri sono stati ricevuti dall’Osservatorio istituito dal governo per raccogliere i dati necessari – e avanzare proposte – per la riforma delle pensioni che verrà.

Il quarto incontro sul tema pensioni che si tiene da inizio anno, tutti con lo stesso epilogo (almeno ascoltando le dichiarazioni di Cgil e Uil, con Cisl che invece sembra essere magg


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