Quando ereditano i cognati?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) I cognati non fanno parte degli eredi designati dal Codice civile, per questo ereditano in circostanze molto limitate. Nonostante nel parlare comune ci si riferisca ai familiari del coniuge come parenti, infatti, secondo la legge i cognati sono affini e pertanto esclusi dalla successione ereditaria, salvo specifiche eccezioni. Per capire quando ereditano i cognati, perciò, bisogna far riferimento esclusivamente al testamento del defunto, in assenza del quale i cognati non possono essere chiamati all’eredità.

I cognati ereditano quando indicati nel testamento

In assenza di testamento, la successione ereditaria segue le regole giuridiche dettate dal Codice civile, nelle quali i cognati del defunto non sono contemplati, trattandosi di affini. La successione legittima, infatti, comprende esclusivamente i parenti e il coniuge. Di conseguenza, l’unica ipotesi in cui i cognati del defunto sono chiamati all’eredità è la specifica indicazione nel testamento.

A proposito, possono però verificarsi diverse situazioni:

  • Il testatore ha nominato i cognati come eredi;
  • il testamento indica i cognati come sostituiti di altri eredi;
  • i cognati vengono indicati come legatari.

Il testamento in favore dei cognati

L’ipotesi più semplice in cui i cognati del defunto possono ricevere una parte dell’eredità è la loro nomina a eredi all’interno del testamento. I cognati, infatti, possono essere inseriti nella successione ereditaria al pari di ogni altra persona o associazione preferita dal defunto. Il testamento in favore dei cognati è comunque tenuto a rispettare le quote di legittima del coniuge, dei figli e dei genitori, altrimenti può essere impugnato e i cognati dovranno restituire almeno una parte dell’eredità ricevuta.

Diversamente, in assenza di eredi


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