Quando la dipendenza dal petrolio diventa un’opera d’arte

Di Alessio Perini
Wall Street

“Dobbiamo tutti fare il possibile per ridurre la nostra dipendenza dal petrolio, aiutare a combattere il cambiamento climatico e guidare la società verso un futuro netto zero. Con una crisi climatica in corso, spero che questa opera d’arte agirà da punto focale per le conversazioni e contribuirà a stimolare il dibattito su questa questione vitale”.

Con queste parole l’artista Luke Jerram parla della sua opera d’arte

L’artista Luke Jerram, meglio conosciuto per il suo lavoro Gaia, esposto alla mostra Cop26 di Glasgow lo scorso anno, ha svelato la sua nuova opera d’arte ambientale Oil Fountain a Bristol, in Inghilterra. Questa è una gigantesca scultura di fontana in cui scorre l’olio invece dell’acqua. La scultura vuole sottolineare come la società moderna dipenda dal petrolio e dalla necessità di liberarsi di questa dipendenza. Il suo scopo è stimolare il dibattito e la discussione sulla questione e sulla necessità di agire.

Le fontane sono state tradizionalmente una fonte di acqua potabile sicura e un luogo di incontro per la società. Nel tempo, sono diventati simboli di vita e salute. Oggi la società moderna si basa sull’uso del petrolio, che, sotto forma di benzina e diesel, è la principale fonte di carburante per i trasporti. Le persone “indossano” l’olio sotto forma di tessuti di poliestere e nylon nei loro vestiti e avvolgono il cibo in plastica. L’artista Luke Jerram, meglio conosciuto per il suo lavoro Gaia, esposto alla mostra Cop26 di Glasgow lo scorso anno, ha svelato la sua nuova opera d’arte ambientale Oil Fountain a Bristol, in Inghilterra. Si tratta di una gigantesca fontana-scultura in cui scorre olio al posto dell’acqua, progettata per sottolineare la dipendenza della società moderna dal petrolio e la necessità di allontanarsi da questa dipendenza. L’obiettivo è stimolare il dibattito e la discussione sul problema e sulla necessità di agire.

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