(QuiFinanza.it) È di queste ore l’annuncio diramato dall’Agenzia delle entrate in merito alla stretta dei controlli sui conti correnti dei cittadini. L’obiettivo dichiarato dall’istituto di previdenza sociale – per voce del presidente Ernesto Maria Ruffini – è quello di recuperare 2,8 miliardi di euro entro il 2025 attraverso un aumento esponenziale delle verifiche sui depositi effettuati dai contribuenti presso le banche. Un risultato davvero molto ambizioso, che dovrà prevedere un innalzamento verso l’alto sia per quanto riguarda la quantità degli accertamenti, sia per quel che concerne la qualità delle ispezioni in programma.
Lo strumento principale che verrà utilizzato per pianificare i controlli è stato denominato Anonimometro: stiamo parlando di un nuovo super algoritmo che permetterà ai tecnici dell’ente statale di incrociare numeri e dati riferiti ai singoli contribuenti con le transazioni ritenute sospette. Il tutto nel tentativo di far entrare nelle casse dello Stato la somma preposta tramite una lotta serrata all’evasione fiscale, che ancora oggi nel nostro Paese raggiunge ogni anno l’ammontare di oltre 120 miliardi. Per capirci, ben quattro volte il valore dell’ultima legge di Bilancio bollinata a fine 2022.
Cartelle esattoriali, cosa succede dopo la Rottamazione quater: la strategia del governo di Giorgia Meloni
La svolta sull’inasprimento dei risconti arriva in un momento in cui il governo presieduto da Giorgia Meloni sta iniziando a raccogliere i primi risultati derivanti dalle scelte fatte sul fronte delle politiche fiscali. In particolare, proprio in queste settimane sta arrivando a conclusione il procedimento della cosiddetta Rottamazione quater, che ha permesso a migliaia di persone di ricevere uno sconto sul debito accumulato nei confronti dell’erario pubblico.
Il ricalcolo finale della somma dovuta al Fisco è stato comunicato ai diretti interessati nelle prime dieci giornate di agosto. Ora tutti coloro che hanno ricevuto il nuovo bollettino potranno saldare i propri arretrati con un pagamento unico, il cui valore è frutto dello sgravio delle maggiorazioni rispetto alla somma evasa (o non dichiarata) in principio. Uno stratagemma che – nella logica dell’esecutivo – permetterà allo Stato di incassare cifre che altrimenti difficilmente avrebbe potuto recuperare.
Il ragionamento che hann
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