(Money.it) Sono svariati i motivi per cui un inquilino arriva a chiedere la diminuzione del costo dell’affitto. La riduzione del canone di affitto può avvenire quando l’immobile presenta delle problematicità che durante la prima o la seconda visita non erano emerse. Se si ritiene che l’affitto pagato al proprietario dell’abitazione sia superiore al valore di questa, si può chiedere la riduzione del canone di affitto.
Ma come e quando farsi ridurre il canone d’affitto? Non esiste una vera e propria procedura ufficiale, anche se si può chiedere un parere a un perito per far valutare l’abitazione e si può procedere con delle lettere affinché questa perizia venga presa in considerazione del proprietario; nella maggior parte dei casi si può però intavolare il discorso con il proprietario e trovare un’equa diminuzione del canone d’affitto.
In questo articolo cercheremo di capire come chiedere riduzione del canone di affitto e se ci sono delle tempistiche, quindi un momento più adatto, per poterlo fare. Soprattutto cercheremo di capire se c’è una qualche norma che disciplina i contratti e le locazioni abitative in merito alla diminuzione del canone d’affitto. Infine cercheremo di capire anche cosa succede nel caso non si raggiunga un accordo tra le parti.
Riduzione del canone di affitto: quando
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