(Money.it) Novità per i contribuenti: con la riforma fiscale gli enti riscossori non potranno più esigere un debito fiscale una volta trascorsi 5 anni dall’affidamento della cartella esattoriale. Molti parlano di un vero e proprio condono a vantaggio del contribuente, ma introdotto in via ordinaria e non come strumento eccezionale.
Migliorare l’efficienza della riscossione tributaria, questo è uno degli obiettivi della riforma fiscale che sta nascendo e tra le norme previste vi è anche lo scarico della riscossione una volta che siano trascorsi 5 anni dal momento in cui la cartella esattoriale è stata affidata all’agente di riscossione, ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta?
Perché si parla di scarico del debito fiscale?
In base a quanto previsto dalla legge di delega fiscale approvata, in presenza di debiti fiscali, al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento delle quote non riscosse, ci sarà lo scarico immediato delle cartelle fiscali considerate inesigibili.
Restano escluse le quote per le quali sono in atto procedure esecutive o concorsuali, accordi di ristrutturazione, transazioni fiscali o previdenziali o piani di rateizzazione del pagamento). Questo non implica per il contribuente/debitore che vi sia la certezza di non dover più pagare, infatti, una volta cancellato automaticamente quel credito fiscale, l’ente creditore (ad esempio il Comune, l’Inps, l’Inail), ha due scelte:
- affidare nuova
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