Risarcimento per troppo lavoro, quando spetta e come farne richiesta

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
il-fintech-e-la-democratizzazione-della-finanza:-rischi-e-benefici

(Money.it) Turni impossibili, straordinari a profusione e orari insostenibili: i lavoratori hanno diritto al risarcimento per il troppo lavoro. A confermarlo, è la recente ordinanza della Corte di cassazione, che ha riconosciuto il danno biologico causato dal cosiddetto superlavoro. Vediamo quando spetta il risarcimento e come farne richiesta.

Quando spetta il risarcimento per il troppo lavoro

L’articolo 2087 del Codice civile è incentrato sulla tutela delle condizioni del lavoratore, imponendo al datore di lavoro l’adozione di misure congrue alla salute fisica e psicologica dei dipendenti. Lo stress da lavoro può perciò rientrare senza problemi nelle motivazioni di un eventuale richiesta di risarcimento. Nonostante la tutela fosse già riconosciuta dal Codice civile e, peraltro, anche da diverse sentenze di tribunali ordinari e della Cassazione stessa, la recente ordinanza si configura comunque come una garanzia maggiori per i lavoratori.

Il risarcimento per i danni biologici provocati dal lavoro è infatti un punto cardine della tutela dei lavoratori nel nostro ordinamento, ma la questione circa i danni psicologici e tutto ciò che è differente dall’infortunio prettamente fisico non è sempre stata molto chiara. In particolare, la giurisprudenza è ancora attraversata da accesi dibattiti riguardo alla responsabilità del datore di lavoro in caso di superlavoro.

Il motivo principale di queste incertezze riguarda proprio la definizione di superlavoro, che non è sempre immediatamente rintracciabile. L’infortunio fisico non è fraintendibile ed è facilmente dimostrabile, così come anche tutte le lesioni contrattuali, giusto per fare alc


© Money.it

Leggi l’articolo completo su Money.it

Condividi questo articolo
Exit mobile version