Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato un decreto sulla pianificazione delle risorse per il 2021 e pubblicato nuovi requisiti per il piano strategico della proprietà industriale per il triennio 2021-2023: si tratta di una linea di azione prevista anche nell’ambito del PNRR, volta a favorire la brevettabilità delle innovazioni tecnologiche e la valorizzazione di marchi e disegni.
A partire da settembre le PMI potranno richiedere la promozione delle misure Brevetti+, Marchi+ e Disegni+, per le quali sono stati stanziati 38 milioni di euro:
- dal 28 settembre per il bando Brevetti+ (23 milioni);
- dal 12 ottobre per il bando Disegni+ (12 milioni);
- dal 19 ottobre per il bando Marchi+ (3 milioni).
I tre bandi recepiscono alcune novità in materia di requisiti di accesso, agevolazioni erogabili e procedura di inoltro domande, anche alla luce delle osservazioni emerse dalla consultazione pubblica sulle Linee strategiche.
Di seguito, il testo integrale dei bandi e del decreto con la programmazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 luglio 2021.
Inoltre per la digitalizzazione del sistema produttivo, nel Recovery Plan ci sono 30,5 miliardi di euro articolati nelle due componenti della Missione 1 dedicata alla Digitalizzazione del Paese. Ci sono anche misure per di transizione digitale delle imprese, trasversalmente alle sei Missioni del PNRR, ma analizziamo nel dettaglio quelle contenute nel capitolo specifico, ovvero “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo“, e “Turismo e Cultura 4.0“, componenti 2 e 3 della Missione 1, dedicata «a ridurre i divari strutturali di competitività, produttività e digitalizzazione».In Europa siamo solo al 25esimo posto, per un ritardo dovuto a «vari fattori che includono sia la limitata diffusione di competenze digitali, sia la bassa adozione di tecnologie avanzate, ad esempio le tecnologie cloud». A questo digital divide si aggiunge «un calo della produttività nell’ultimo ventennio, a fronte della crescita registrata nel resto d’Europa», causato fra le altre cose da un «basso livello di investimenti in digitalizzazione e innovazione, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese che costituiscono la maggior parte del nostro tessuto produttivo (EC Country Report Italy)».