(Money.it) La settimana corta potrebbe entrare a gamba tesa nel sistema e nelle abitudini di lavoro italiane grazie ai nuovi target europei per la riduzione delle emissioni. Il piano del governo per ridurre le emissioni passerà anche attraverso l’accelerazione sullo smart working e la settimana corta, almeno questo è quello che è emerso dal Piano nazionale per l’Energia e il Clima inviato all’Europa.
Tra le tante iniziative messe in campo per ridurre i consumi c’è la necessità di porre maggiore attenzione alle misure che limitano gli spostamenti dei lavoratori, tra cui la settimana corta e lo smart working. Queste sono alternative solide al sistema del lavoro attuale, perché provate in altri Paesi e soprattutto sono alternative sostenibili per raggiungere gli obiettivi energetici e velocizzare la transizione ecologica.
Fin da subito era chiaro che la digitalizzazione del Paese prometteva un diverso approccio al lavoro e ora, con la firma del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sembra concretizzarsi. Ecco i dettagli della svolta del governo Meloni sulla settimana corta, lo smart working e più in generale sull’efficientamento energetico e sostenibile dell’Italia.
La settimana corta negli obiettivi energetici: c’è la svolta del governo
Nel Piano nazionale per
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