(QuiFinanza.it) Una delle domande più diffuse tra i contribuenti con Partita IVA è quante siano le tasse da pagare. Ovviamente non è possibile dare una risposta univoca per tutti i soggetti: sono diversi i parametri che determinano quante e quali tasse debba pagare il titolare di una Partita IVA.
Tra i parametri più importanti, che condizionano la tassazione, ci sono sicuramente il regime fiscale prescelto e l’attività che viene svolta.
Conoscere le regole e le norme alla base della tassazione di una Partita Iva aiuterà il contribuente a farsi un’idea dei costi della propria attività, oltre che a rispettare le scadenze fiscali, di cui alcune fissate a giugno.
Regimi fiscali e contabili presenti in Italia
Una delle prime decisioni che devono prendere i contribuenti, nel momento in cui decidono di aprire una Partita IVA, verte sul regime fiscale da adottare. Che cosa si intende per regime fiscale? Con questo termine, in estrema sintesi, ci si riferisce a quell’insieme di regole e adempimenti che i singoli contribuenti sono tenuti a rispettare sia dal punto di vista legale che da quello fiscale.
Ma quali sono i regimi fiscali che i contribuenti possono adottare? Attualmente quelli in vigore sono tre:
- regime forfettario;
- regime ordinario;
- regime semplificato.
Adesso cerchiamo di approfondire la tassazione che è prevista per questi tre diversi regimi fiscali.
Tasse partita IVA con regime forfettario
Sicuramente uno dei regimi fiscali più popolari e conosciuti in questo momento è il regime forfettario. Scelto principalmente dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti, ma anche da molte attività inquadrate nella forma giuridica “ditta individuale”, permette di gestire l’attività in maniera relativamente semplice.
Chi decide di optare per questa soluzione deve sostenere, in estrema sintesi, una sola tassa, che è costituita da un’unica aliquota sostitutiva. Quella che deve essere versata dal contribuente è un’imposta del 15% (dopo il sesto anno di attività, nei primi cinque è al 5%), che sostituisce in tutto e per tutto l’IRPEF, l’IRAP e le addizionali regionali e comunali.
Per poter procedere correttamente al calcolo del reddito imponibile, il contribuente deve calcolare il reddito imponibile sul quale applicare l’imposta sostitutiva.
Per poter effettuare questa operazione il contribuente deve individuare il coefficiente associato al proprio codice ATECO (link Content Info Codice ATECO) e successivamente andare a moltiplicare con i ricavi che ha conseguito nel corso dell’anno fiscale.
Ricordiamo che per il regime forfettario vale sempre il principio di cassa.
Regime ordinario, quali tasse si pagano
Diventa leggermente più complessa il rapporto con le tasse dei contribuenti che hanno optato per il regime ordinario. In questo caso è necessario provvedere a gestire e a pagare le seguenti oboli:
- l’Imposta sul Valore Aggiunto, anche conosciuta come IVA;
- per le persone fisiche: l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, ossia l’IRPEF;
- per le società di capitali: l’Imposta sul Reddito delle Società, ossia l’IRES;
- l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, meglio conosciuta come IRAP.
Ma vediamole una per una nel
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