Belpaese: industria cartaria a rischio a causa dell’aumento dei costi dell’energia

Di Antonia De La Vega 5 minuti di lettura
Wall Street

A seguito dell’impennata dei prezzi delle materie prime, tra cui pasta di carta e fibra nel 2022, l’industria della produzione della carta è in grande crisi. Anche in Italia la crisi si fa sentire soprattutto in Toscana e nelle Marche, zone di grande produzione della carta.

Tra le aziende la preoccupazione è fortissima

Tiziano Pieretti, vicepresidente di Assocarta e coordinatore della commissione energia di Confindustria Toscana, le bollette elettriche sono cresciute esponenzialmente.

Le aziende si trovano in una situazione in cui la prosecuzione delle attività spesso non è data dal margine operativo, ma dall’intenzione di mantenere quote di mercato, molte operando in zona negativa.
La situazione dei costi è davvero difficile, siamo abituati a vedere il prezzo dell’energia in estate a 10-20 euro nel mercato TTF di Amsterdam e in inverno a 20-30 euro al MWh, oggi siamo nell’area di 170 – 180 euro.

Per le cartiere il livello dei costi energetici era del 30%, oggi siamo in numeri che vanno oltre ogni logica

Servono interventi urgenti, sottolinea Pieretti, l’Europa deve assolutamente prendere in mano la situazione, qui si rischia la distruzione del sistema produttivo.

Non possiamo essere competitivi con questi costi

Le aziende temono di perdere competitività a favore di quelle aziende che producono in Paesi dove il costo dell’energia è molto basso, perché è prodotta da carbone e petrolio: il Medio Oriente, la Turchia, l’Algeria, dove il costo dell’energia è anche 15 volte maggiore. inferiore che nel resto del mondo. Gli Stati Uniti operano a 10-15 euro per megawattora, credo che questa sia la prova del fallimento del mercato energetico europeo.

Per ora i dati macroeconomici sembrano confermare le bollette elevate. Nel primo semestre del 2022 la produzione industriale nel territorio lucchese è stata del +1,1% per la carta e del +5% per le macchine per la carta rispetto allo stesso periodo del 2021, con esportazioni in aumento rispettivamente del +66,2% e del +26%.

Non bisogna però lasciarsi ingannare, afferma il presidente di Confindustria Toscana Nord, Daniele Matteini:

se le aziende in molti casi riescono ad aumentare i prezzi dei loro prodotti, difficilmente saranno abbastanza grandi da compensare gli ingenti aumenti di costo sostenuti sia per le materie prime che, soprattutto, per la bolletta energetica.

Le aziende della regione Toscana hanno puntato il più possibile sulle fonti di energia rinnovabile.

“Il valore aggiunto del nostro territorio”, spiega Simone Tesi, segretario della Slc Cgil di Lucca, “è che da molti anni le grandi aziende investono in tecnologia e risparmio energetico grazie alle energie rinnovabili”. Ad esempio, chi ha grandi superfici le usa con celle fotovoltaiche, come hanno già fatto Wepa, Sofidel e Lucart.

In alcune realtà le vendite sono in calo, le aziende hanno chiesto condizioni di disponibilità shock, ma per ora sono previsti piccoli rallentamenti o fermate programmate per ammortizzare i costi e sfruttare pulizia e manutenzione.

Nel distretto solo il gruppo Pro-Gest di Treviso (950 milioni di fatturato, 28 stabilimenti in sette regioni) ha chiesto la cassa di integrazione preventiva.  A marzo dello scorso anno, Pro-Gest ha annunciato la sospensione temporanea di sei cartiere operanti in Italia a causa dell’aumento del prezzo del gas: la carta venduta a circa 680 euro la tonnellata è costata al gruppo solo circa 750 euro nei costi dell’elettricità.

Scenario attuale

A circa un anno dalla firma dell’alleanza con Rwe Renewables, Sofidel ha prodotto 30.000 tonnellate di carta, l’equivalente di quasi 150 milioni di rotoli Regina, grazie all’energia di un parco eolico in Sicilia.

Il mese scorso, il gruppo multinazionale di Porcari Lucart ha ricevuto un prestito di oltre 100 milioni di dollari per aumentare gli investimenti nell’economia circolare e migliorare l’efficienza idrica ed energetica. Inoltre, il colosso della carta sta ultimando un impianto fotovoltaico.

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