Carry trade: cos’è e come funziona

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it) Gli operatori dei mercati valutari sovente effettuano delle operazioni sulle divise conosciute come carry trade. L’obiettivo è quello di sfruttare la differenza di rendimento che una coppia di valute presenta in un certo momento per ottenere profitto. Questo è tanto più vero quanto più l’economia mondiale vive un periodo di scarsa stabilità a livello economico, il che richiede un intervento sui tassi d’interesse da parte delle Banche centrali dei vari Paesi. Vediamo quindi nel dettaglio come viene effettuato il carry trade, quali vantaggi comporta e i rischi a cui si va incontro.

Carry trade: definizione e funzionamento

Il carry trade è una operazione con la quale un trader del Forex acquista una valuta che ha un alto rendimento, finanziandosi con un’altra a basso rendimento. In questo modo paga tassi d’interesse contenuti sul prestito in valuta ricevuto e ottiene tassi d’interesse più elevati dalla valuta su cui investe, lucrando sulla differenza. Se ad esempio, come in questo momento, il dollaro USA rende il 4,75% e l’euro il 3%, si possono prendere a prestito euro pagando il 3% e comprare dollari ottenendo il 4,75%. Ovviamente, l’esempio è semplicistico basandosi sui tassi di riferimento stabiliti dalla Federal Reserve e dalla Banca Centrale Europea. Quando si fa un’operazione di carry trade, in realtà i tassi sono stabiliti dalle banche che forniscono liquidità al mercato, le cui condizioni sono stabilite però facendo riferiment


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