Coronavirus, in arrivo i primi licenziamenti? Compagnie aeree sull’orlo della crisi

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Wall Street

Dei danni che il Coronavirus causerà all’economia (nazionale e internazionale) se ne parla ormai da settimane. Da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria le preoccupazioni degli analisti non hanno fatto altro che aumentare, sopratutto nei confronti di quei comparti messi in ginocchio dalla pandemia.

Tra le aziende più colpite dalla quarantena rientrano sicuramente le compagnie aeree che, dopo il blocco dei voli e la restrizioni sugli spostamenti, hanno più volte parlato di una crisi senza precedenti.

Lufthansa chiede aiuto al Governo

Secondo quanto riporta il quotidiano Handelsblatt, lo stop dei voli starebbe preoccupando molto Lufthansa che, per fronteggiare la crisi ed evitare di chiudere i battenti, si sarebbe rivolta direttamente alle Istituzioni.

La compagnia tedesca, quindi, avrebbe chiesto direttamente aiuto allo Stato, o almeno questo è quello che è stato spiegato in un video messaggio interno mandato ai dipendenti da Carsten Spohr, CEO di Lufthansa (che – ricordiamo – ha anche il controllo di Swiss International Air Lines and Austrian Airlines).

British Airways, in arrivo possibili licenziamenti

Quali potrebbero essere le conseguenze degli aiuti negati a Lufthansa, ad oggi, non lo sappiamo, anche se – viste le premesse – è facile intuirlo. Più preoccupante, invece, è la posizione di British Airways. Come ha riportato il Financial Times, fonti interne avrebbero parlato di licenziamenti imminenti e, sopratutto, inevitabili.

Con gli aerei costretti a rimanere a terra, infatti, l’amministratore delegato Alex Cruz ha spiegato che l’azienda si prepara a tagliare il proprio organico. Il numero dei posti di lavoro destinati a saltare, però, non è stato specificato, anche se è stato detto che per “sopravvivere” all’emergenza Coronavirus anche altre compagnie aeree sarebbero pronte a procedere nella stessa direzione.

Cassa integrazione per i lavoratori di Linate e Malpensa

Una situazione non del tutto rosea si prospetta anche per i lavoratori impiegati negli aeroporti italiani, che dopo il fallimento di Air Italy si ritrovano ad affrontare un’altra grande – e inaspettata – crisi. A Malpensa e Linate, infatti, oltre 5mila persone saranno messe in cassa integrazione. Con la chiusura di molti gate, d’altronde, è difficile pensare ad un intero comparto continui a lavorare come se nulla fosse.

Linate, nello specifico, da lunedì 16 marzo verrà chiuso, mentre a Malpensa (come stabilito dal Decreto emanato dal Ministero dei Trasporti) il traffico si concentrerà solo sul Terminal 2. I sindacati allora si sono mossi in queste ore per far fronte a questo periodo di inattività e, proprio ieri, sono riusciti a raggiungere l’accordo per il riconoscimento della cassa integrazione straordinaria di 12 mesi per dipendenti costretti a rimanere a casa.

Articolo originale di Quifinanza.it.

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