Cosa cambia con la riforma per la CIG e la NASPI

Di Valentina Ambrosetti 3 minuti di lettura
Posti di lavoro ISTAT

In questo periodo storico, dove i lavoratori delle aziende sono messi a dura prova a causa di una delle più grandi pandemie mondiali, il Governo italiano cerca in tutti i modi di gestire l’ennesima crisi a cui l’Italia è sottoposta.

Non bastano più gli ammortizzatori sociali, bonus o detrazioni fiscali, bisogna pensare a quella fascia di persone che ancora tutt’oggi non hanno ancora percepito la CIG o che addirittura attendono i primi assegni di disoccupazione.

Linee guida e obbiettivi della riforma

La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, in questi giorni ha annunciato un incontro tra imprese e sindacati per una maxi riforma sugli ammortizzatori sociali con lo scopo di colmare alcune lacune dei decreti legislativi durante la pandemia in corso. L’obbiettivo è quello di adattare e rivedere i sussidi, rendendoli più snelli ed efficaci, soprattutto adattarli per un eventuale post-covid.

Con lo scopo di garantire e assicurare innanzitutto una continuità occupazionale, a fronte di questo lungo e critico periodo per le aziende, insieme alla Catalfo, è impegnata su questo fronte anche Francesca Pugliesi la sottosegretaria Pd al Lavoro, ha annunciato i primi passi, obbiettivi su cui si spera di intervenire tempestivamente per mantenere l’economia del paese.

Durante la pandemia, gli italiani, i nostri politici, con un’Italia piegata in due tra emergenza sanitaria e crisi economica, hanno aperto oggi nuove prospettive sulla cassa integrazione (CIG), fondi bilaterali, NASPI e tutte le normative a sostegno del lavoratore dipendente che ad oggi si sono rivelate inadatte.
Gli interventi annunciati, come detto in precedenza, puntano a potenziare gli ammortizzatori sociali, cassa integrazione e disoccupazione.

Vediamo cosa cambia per la CIG e la NASPI

La riforma di Catalfo, mira a migliorare le procedure e a snellire i tempi burocratici.

La cassa integrazione (CIG) fino ad ora è possibile richiederla massimo 24 mesi per un periodo di 5 anni, e prorogata per un massimo di 36 mesi in determinate circostanze di crisi di aziende con più di 5 dipendenti; il governo a fronte della emergenza in corso è intervenuto a fronte di quelle aziende con meno di 5 dipendi con la Cassa Integrazione in Deroga (GIGD), che verrà estesa anche per cessazione, con bonus per chi perde l’occupazione lavorativa improvvisamente o che ha purtroppo visto azzerato le sue entrate durante il lock-down.

Per chi perde il lavoro, ci sono varie forme di sostegno come la NASPI che vanno applicate a seconda dei requisiti e hanno un limite di tempo, e con il decreto rilancio sarà prorogata di 2 mesi per chi ha il sussidio in scadenza.

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