Guida al Bonus Ricerca e Sviluppo

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

Con l’adozione della Legge di Stabilità n. 190 del 23 dicembre 2014, 2015 le imprese hanno potuto ricevere importanti agevolazioni per investimenti in ricerca e sviluppo. La normativa è stata interpretata per la prima volta dall’Autorità di vigilanza a partire dal marzo 2016 (cioè un anno e tre mesi dall’entrata in vigore della legge stessa) con la circolare 5/E del 16 marzo 2016 .

Questa disposizione sembrava offrire alle imprese ampie opportunità in termini di tipologia di investimento in processi di innovazione, prodotti o servizi legati alla ricerca di base, industriale e sperimentale. Tuttavia, nel corso degli anni, l’Agenzia delle Entrate ha emanato una serie di chiarimenti attraverso circolari volti a rispondere a quesiti posti dalle imprese interessate all’utilizzo del credito d’imposta per la ricerca e sviluppo, o su interpretazioni legate a modifiche legislative ed apportate alla normativa dal susseguirsi delle leggi di stabilità fino al 2020. Lo scorso anno sono state numerose le precisazioni dell’Agenzia delle Entrate (IRS) alle imprese in merito all’utilizzo del suddetto finanziamento, il che ha portato ad una situazione piuttosto confusa su quanto richiesto e se la normativa prevede documentazione di base o viene utilizzato come esempio.

Come dimostrare il corretto utilizzo del prestito in relazione alla normativa applicabile per non incorrere in sanzioni, anche rilevanti dal punto di vista della responsabilità finanziaria e penale? Gli elementi principali sono tre:

  • documentazione dell’attività (livello formale),
  • la validità dello studio (nel metodo e nella sostanza),
  • Forza normativa (in relazione al periodo di investimento e alla normativa vigente).

Prima di ricevere una richiesta dall’Agenzia delle Entrate, ciascuna azienda dovrebbe infine rivedere le proprie attività di ricerca e sviluppo e identificare tutti gli elementi che supportano la sua effettiva attuazione, anche alla luce di quanto effettivamente richiesto, è questo l’unico modo per provare a  dimostrare l’utilizzo corretto del credito e non incorrere in sanzioni e responsabilità penali.

 

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