Guida alle città più cashless trainate dal turismo

Di Valentina Ambrosetti

L’utilizzo dei pagamenti digitali è aumentato grazie alla crescita del turismo e della ristorazione: in calo le spese medie degli italiani per il settore alberghiero.

L’uso dei pagamenti digitali è in aumento in Italia, dove si è registrato un significativo aumento delle transazioni durante i mesi estivi, principalmente legate al settore turistico. Secondo il SumUp Cashless Tourism Observatory, il valore medio delle transazioni elettroniche dei commercianti nei settori del turismo e della ristorazione è cresciuto del 46% nell’ultimo anno. Trend positivo che coinvolge hotel e ristoranti, operatori di bar e venditori. I dati mostrano anche un aumento delle transazioni digitali anche per piccoli acquisti, quindi sono tarate su numeri molto bassi, con una conseguente diminuzione dell’assegno medio all’aumentare dei pagamenti non in contanti. È stato il settore turistico (B&B, agenzie di viaggio, tour operator) a registrare il maggior calo del reddito medio rispetto al 2021 rispetto ai due anni precedenti (-30% tra il 2019 e il 2020 e un altro -15% tra il 2020 e il 2021) che comprende anche i ristoranti (11% in meno tra il 2019 e il 2020 e il 18% tra il 2020 e il 2021). Innanzitutto i bar hanno una bolletta media più bassa (-6% tra il 2019 e il 2020 e -15% tra il 2020 e il 2021). Unica eccezione il settore alberghiero, che nel 2021 si caratterizza per un leggero aumento del prezzo medio di consultazione dovuto a diverse tipologie di acquisto. Tra il 1° giugno e la metà di agosto le transazioni sono aumentate del 71% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (comunque, in termini di flussi turistici, segnato da restrizioni e incertezze da Covid), ma anche un significativo 113% in entrambi i Paesi. Il valore medio delle transazioni per commerciante nel settore dei viaggi e della ristorazione è aumentato del 46% rispetto al 2020 e del 32% rispetto al 2019.

Guardando all’analisi dei dati regionali, la crescita delle transazioni digitali è evidente da nord a sud, ma si può fare una classifica delle città più cashless: prima classifica Trieste (l’anno scorso era 25esima), seguono Livorno (l’anno scorso erano 46) e Vibo Valentia, che sale di tre posizioni rispetto allo scorso anno grazie alla forte vocazione turistico-costiera dei paesi della zona e alla presenza di un porto.

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