Il PIL dell’Eurozona salirà del 5,1%: lo dice Christine Lagarde

Di Gianluca Perrotti 2 minuti di lettura
Christine Lagarde

La Bce positiva sul futuro dell’Europa e sulla crescita del PIL che si prevede che salga del 5,1% nel 2021, del 4,2%nel 2022, del 2,9% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024

Lo staff dell’Eurotower ha rivisto al ribasso le attese per il 2022 e al rialzo quelle per il 2023, ma si mostra ancora positivo sul futuro dell’economia dell’Eurozona. Il presidente della Bce, Christine Lagarde, in seguito ad una conferenza stampa afferma: “La crescita sta rallentando ma ci aspettiamo che l’attività torni ad accelerare fortemente nel corso dell’anno prossimo. L’attività economica è andata moderandosi nel trimestre finale di quest’anno e probabilmente questo rallentamento si estenderà nella prima parte dell’anno prossimo. In questo contesto, ci attendiamo che il prodotto supererà i suoi livelli pre-pandemici nel primo trimestre del 2022: Le nuove misure restrittive, prese da alcuni paesi per fermare la ripresa dei contagi Covid, possono rallentare la ripresa, in particolare nel turismo e nei trasporti.  Inoltre l’aumento dei prezzi dell’energia limitano i consumi”.

Nonostante i numeri dei contagi siano nuovamente in ascesa la Banca Centrale Europea lascia invariati al 31 marzo 2022  i tassi tra lo 0 e lo 0,25%: a darne conferma il  Pepp – Pandemic emergency purchase programme. I Pepp incrementa la portata dell’App (Asset purchase programme) da 20 miliardi a 40 miliardi al mese nel secondo trimestre del prossimo anno. Nel terzo trimestre del 2022 invece tale importo scenderà a 30 miliardi e a  partire da ottobre 2022, gli acquisti di bond torneranno a 20 miliardi al mese e dureranno per tutto il tempo necessario per rafforzare l’impatto accomodante dei suoi tassi ufficiali. Se è vero che la crescita sta rallentando è altrettanto vero  che  si prevede che l’attività torni ad accelerare fortemente nel 2022: la ripresa dell’economia europea infatti prosegue nonostante Omicron e i timori degli investitori. I vaccini che hanno già diminuito l’impatto economico possono dare una buona spinta alla ripresa dell’Europa e delle sue Borse ed imprese.

 

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