Le diverse tipologie di stanchezza: come riconoscerle?

Di Valentina Ambrosetti
stanchezza cronica

Stanchezza generalizzata
Molte persone dicono al proprio medico di sentirsi stanche e stanche, ma comprenderne le ragioni non è facile.

Innanzitutto è necessario escludere la presenza di infezioni (batteriche, virali o parassitarie). Vengono quindi presi in considerazione stati emotivi, disturbi depressivi o malattie psicosomatiche. A priori non sono escluse le forme di cancro, come i linfomi e le leucemie, che possono essere la principale causa di affaticamento, così come l’ipotiroidismo o l’ipertiroidismo, tra i cui sintomi non è esclusa la fatica. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, l’affaticamento è temporaneo e ha cause chiaramente riconoscibili, come il superlavoro o l’affaticamento da stress, che però diminuiscono durante il riposo.

Solo se il medico esclude queste cause e la presenza di una malattia sottostante può essere presa in considerazione una diagnosi di sindrome da stanchezza cronica (CFS).

Stanchezza per cause organiche

Queste sono tutte condizioni che possono essere identificate attraverso l’esame obiettivo e/o diagnostico ed esami del sangue. Questi test spesso includono la conta dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine, VES, test di funzionalità tiroidea, analisi delle urine, radiografia del torace, ECG e valutazione della funzione respiratoria.

Tuttavia, questi test di prima linea non sempre rivelano cause organiche della fatica; Non ho mai detto che va tutto bene se i test sono normali. Ad esempio, una tiroide iperattiva potrebbe non causare nemmeno le solite anomalie nei test standard T3, T4 e TSH.

Stanchezza da stress

La parola stress deriva dal mondo della fisica e della tecnologia e indica la capacità di essere stressati, cioè di resistere allo stress.

Per una persona l’ambiente sociale o interpersonale è molto importante e lo stress diventa un meccanismo protettivo dell’organismo, che cerca di allontanarsi da situazioni spiacevoli, spesso ammalandosi. Tuttavia, questa è una reazione psicologica, spesso inconscia, sebbene i sintomi siano reali. In questo caso si tratta di reazioni psicosomatiche che sono alla base dei disturbi da stress. Solo lo stress eccessivo è dannoso, altrimenti può essere fermato con vari mezzi: prioritizzazione, attenzione alle relazioni interpersonali, limitazione delle competenze in ambito professionale o sociale, ecc.

Del resto, l’insoddisfazione per il lavoro e la sensazione di fallimento determinano una forma di depressione chiamata burnout, cioè “esaurimento da lavoro”. I sintomi vanno dall’aggressività alla mancanza di interesse per il proprio lavoro, dall’irritabilità alla depressione, alla stanchezza e all’insonnia.

Stanchezza e depressione

Secondo le statistiche, tra il 10 e il 30% delle persone con CFS ha avuto almeno un episodio di depressione negli anni precedenti e tra il 50 e il 70% ha sviluppato depressione negli anni successivi all’insorgenza della sindrome. Ciò significa che una precedente forma di depressione può rendere una persona più vulnerabile alla sindrome da stanchezza cronica e che la depressione è spesso tipica della malattia.

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