L’Euro-digitale tutelerà la privacy e sarà uno strumento molto comodo

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
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Secondo la Bce, l’euro digitale sarà presto una realtà e sarà anche in grado di garantire una maggiore privacy, soprattutto rispetto a quanto offrono le aziende private e le grandi tecnologie. L’introduzione dell’euro digitale “rafforzerà la privacy dei consumatori e proteggerà l’eurozona dalla minaccia di criptovalute concorrenti che potrebbero minare la sovranità monetaria”. L’idea di Fabio Panetta, membro del board della Bce, è stata ripresa in un’intervista al Financial Times e conferma il fatto che uno degli obiettivi principali del progetto alla base dell’euro digitale è contrastare la proliferazione delle valute digitali create da altri paesi e società.

“Se la banca centrale si dedica ai pagamenti digitali, la privacy sarà protetta meglio, perché non siamo come le aziende private. Non abbiamo alcun interesse commerciale a archiviare, gestire o monetizzare i dati degli utenti”. Una recente consultazione della BCE sull’euro digitale ha mostrato che la privacy delle persone è la principale preoccupazione. Ma Panetta ha affermato che la banca centrale ha testato tecnologie per separare l’identità delle persone dai dettagli del pagamento: “Il pagamento andrà a buon fine, ma nessuno nella catena di pagamento avrà accesso a tutte le informazioni”. La banca centrale ha testato anche forme di “pagamenti offline di piccoli importi, in cui nessun dato viene registrato al di fuori del portafoglio di chi paga e di chi riceve”: trasferimenti fino a 70 o 100 euro si potranno effettuare attraverso connessione Bluetooth tra dispositivi.

L’euro digitale porterà cambiamenti fondamentali nella forma dei pagamenti, nel sistema finanziario e nella società in generale anche se per ora ““siamo ancora in un periodo di transizione, ma tra 20 anni tutti utilizzeranno strumenti digitali. L’euro digitale e il contante potrebbero coesistere, ma sono sicuro che tutti utilizzeranno i mezzi di pagamento digitali. Si potrebbero creare prodotti programmabili a costi inferiori. Ad esempio, gli utenti potrebbero decidere di fare pagamenti automatici per transazioni di routine, come pagare le bollette, il pedaggio autostradale, andare al cinema o parcheggiare”

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