Orto in città: abitudini più sane dopo il lockdown

Di Antonia De La Vega
un pezzo di campagna in città

Siamo stati costretti a stare chiusi in casa per troppo tempo e così anche nelle grandi città si riscoprono abitudini all’aperto. Oltre alle passeggiate nei parchi c’è il boom degli orti in città.

Gli orti urbani sono una nuova tendenza “green”  che sta conquistando un’ampia audience nelle grandi città, un sistema verde per riabilitare le aree urbane degradate, migliorare la qualità della vita nei quartieri e promuovere sane abitudini. Gli orti urbani sono sostanzialmente luoghi designati in città e messi a disposizioni dei cittadini  per la coltivazione. Possono essere trovati in aree libere da costruzioni, in periferia, su tetti e terrazze, nonché in edifici e locali abbandonati.

I cittadini, anche se non sono esperti, possono comunque dedicarsi alla coltivazione di fiori, frutta e ortaggi. Gli orti urbani, anche se sembrano una tendenza moderna, affondano le loro radici nel XIX secolo, quando molti agricoltori si trasferirono in città. All’epoca erano la soluzione per soddisfare la crescente domanda di cibo delle famiglie popolari e, in secondo luogo, per trovare un equilibrio tra città e spazi verdi, sempre più precari a causa della continua crescita urbana e industriale. Una seconda rinascita nella pratica dell’agricoltura urbana avvenne dopo la seconda guerra mondiale, quando le classi meno abbienti dovettero affrontare gravi difficoltà economiche. Nei decenni che seguirono, l’urbanizzazione e la crescita economica aumentarono e gli orti urbani dovettero cedere spazio ai grandi palazzi. Oggi, la necessità di migliorare le nostre città e renderle più verdi ha fatto rinascere questa pratica interessante e gratificante.

Gli orti urbani sulla società hanno un impatto positivo. I benefici che offrono sono molteplici: ecologici, sociali ed urbani. Da un punto di vista ambientale, l’agricoltura urbana tutela la biodiversità agricola e contribuisce a una filiera alimentare corta senza l’uso di pesticidi.

Inoltre, promuovono il riciclaggio dei rifiuti organici utilizzati come fertilizzanti e, come tutti gli spazi verdi, migliorano il microclima locale. Molto spesso questi giardini sono gestiti da associazioni impegnate in progetti sociali per la comunità locale. La coltivazione di un orto urbano, oltre a soddisfare la domanda di frutta e verdura dei cittadini che amano i prodotti freschi e la propria produzione, contribuisce alla socialità. Gli orti urbani, infatti, sono solo uno dei progetti che stanno aiutando le nostre città a diventare più resilienti, sia dal punto di vista ambientale che sociale. In molti casi, le popolazioni vulnerabili come gli anziani sono coinvolte nella progettazione di progetti di inclusione sociale e attività all’aperto.

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