Spreco di cibo: limitarlo con le APP

Di Valentina Ambrosetti
68220029 - hands holding smartphone mobile cellphone over different types of gourmet takeout, food delivery order app application concept

Utilizzare il mobile per combattere lo spreco di cibo? Può essere possibile con nuove applicazioni che sensibili al tema del cambiamento climatico cercano di ridurre anche gli sprechi di cibo e i rifiuti generati dalla sovra alimentazione. Etica e tecnologia si incontrano per la difesa del presente e del futuro

Dal 1974 ad oggi, la quantità di rifiuti alimentari nel mondo è aumentata del 50%: il cibo nella spazzatura può sfamare l’intera Africa. La lotta contro questo problema, uno dei più grandi a livello planetario, non può più continuare. Dobbiamo cambiare radicalmente le abitudini di tutti noi, pensiero comune che anche i nostri smartphone possono contribuire. In questo senso crescono applicazioni come Babaco Market, che tutela le tradizioni gastronomiche italiane, Best Before, che seleziona prodotti scaduti, o Regusto, che gestisce donazioni e acquisti di prodotti tra Onlus e aziende. Anche troppo buono per andare, che permette a venditori e ristoratori di vendere a fine giornata gli invenduti e ai consumatori di acquistarli a un terzo del prezzo di vendita. Un’applicazione che conta più di 47 milioni di utenti, di cui 5 milioni solo in Italia e più di 110mila negozi aderenti. Se il cambiamento climatico è il nostro problema numero uno, allora la soluzione numero uno è affrontare lo spreco alimentare. Complessivamente, nel mondo si spreca più del 17% del cibo, circa 931 milioni di tonnellate all’anno, e la maggior parte viene buttata via dalle famiglie, l’11% dei cui prodotti viene buttato nelle case contro il 5% e il 2% dai punti di servizio e vendita al dettaglio, rispettivamente.

Rifiuti, che si riducono sotto forma di anidride carbonica, che viene inutilmente immessa in atmosfera per la produzione di prodotti alimentari destinati alla discarica, e in milioni di metri cubi di acqua, anch’essa utilizzata gratuitamente dalla filiera e dai singoli consumatori. A volte basta un clic per iniziare a generare un cambiamento positivo.

TAGGATO:
Condividi questo articolo
Exit mobile version